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Poiché ciò che riportavo sui link e sulla loro possibile tassazione ha avuto autorevole conferma da Messora-Foa, forse è il caso di scatenarci finché siamo ancora a polpastrello libero. Riporto così un paio di collegamenti (in italiano e in lingua originale) al film La Crisi!, che ritengo insuperato nella sua eloquenza antidiscriminatoria. Il lungometraggio di Coline Serreau risale addirittura a 26 anni fa, ma l’attualità dei dialoghi è disarmante. Il razzismo esplicito dei sempliciotti, il pericolo Le Pen, il maieutico supporto delle classi colte e civili, le eccellenti qualità domestiche dei filippini. Nel lagnoso balbettare di quel badalone accovacciato si scorgevano i primi vagiti del populismo xenofobo. Ma se la piaga razzista dalla Francia si è propagata fin da noi, dobbiamo ringraziare le avanguardie d’oltralpe e rallegrarci almeno per la parità dei sessi, finalmente conquistata. Proprio 1992 uno studente di 15 anni, Emmanuel Macron, veniva sedotto da una donna di 39, sua insegnante. Se un insegnante di 39, magari delle periferie, avesse sedotto una ragazzina di 15, sarebbe finito agli arresti per pedofilia. Ma fino ad allora la Francia era terribilmente sessista; da quel momento in avanti le cose sono progredite e oggi un pedofilo può vestire i tailleur celesti di première dame.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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