Starbucks: Oasi del deserto globale, un anno e mezzo dopo

Non amo molto le autocitazioni, ma la catena di caffetterie Starbucks ha finalmente inaugurato, fra le splendide mura di Palazzo Broggi a Milano, il suo primo negozio italiano; così mi pare pertinente tornare al primo articolo di questo blog (28 febbraio 2017), le cui parole, facilmente profetiche, raccontavano di ciò che sarebbe stato. Farne esperienza diretta si è tuttavia rivelato ancor più avvilente. Poiché è apparso chiaro come l’ostentata valorizzazione della nostra tradizione – messa in scena con uno straordinario impiego di mezzi – sia il cavallo di Troia per la sua vampirizzazione. E noi, a giudicare dalle file necessarie per consumare, […]

  

Ritratti: Enrico Mentana

Avevo in animo da tempo di «schizzare» i protagonisti delle nostre discussioni e da oggi armerò il pennello, sperando di non imbrattare la rispettabilità di nessuno. Trovo congruo esordire con Enrico Mentana, non tanto per le sue lodevoli e già lodate qualità professionali, ma come riccioluta allegoria della Reazione dell’informazione. Reazione in senso politico. Anche un sordocieco è infatti in grado di individuare lo sterquilinio che la democrazia non riesce a nettare, neppure con lo spurgo delle elezioni, anche solo per il tenace tanfo che emana. Così come anche un bambino populista sa che lo scoreggione è sempre il primo […]

  

Flessibili con il lavoro degli altri

La redazione di Repubblica è in stato di agitazione e minaccia cinque giorni di sciopero. Le ragioni? Possiamo immaginarle. Carenza di flessibilità, condivisione e creatività da parte dell’azienda. Gli smart worker di Calabresi non sognano più il posto fisso, come fanno i populisti. Pretendono soltanto di avere accesso a postazioni lavorative easy & free. Insofferenti alle paturnie sindacali, vivono nell’era degli skype meeting, della flessibilità win-win. Non sono legati al salario come volgari Cipputi, ma si vedono piuttosto come incubatori di idee, intenzionati a performare a vantaggio della propria stessa crescita umana. Perfettamente allineati a un sondaggio di Monster Italia, […]

  

Dio ce l’ha data, guai a chi la tocca

Milano Malpensa, ora di pranzo, banco ristorante. Un turista transalpino in ciabatte e curiosamente somigliante a Gigi Sammarchi si rivolge alla cassiera con una certa spocchia. In francese. Quella cincischia imbarazzata, poi chiama a raccolta due colleghe più istruite, vanamente. Lui, irremovibile come il bastone del maresciallato, prosegue nelle sue incomprensibili richieste (panino con prosciutto, bottiglia di acqua naturale, ndr), molto spazientito. Al che il più cosmopolita fra i baristi si avvicina, in inglese si scusa per la biasimevole ignoranza propria come delle colleghe e in qualche modo prende la comanda. Ora, immaginate la medesima situazione a parti invertite e […]

  

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