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Non mi piacciono molto le autocitazioni, ma fa troppo caldo per commentare Orfini e Migliore che scalpellano La Pietà Rondanini, con Gennaro pieno di grazia e Matteo in abbandono cristologico. Così, se vi pare, tornerei al 13 settembre 2017, quando pubblicai il dialogo La minorata difesa. Allora inventai dei nomi propri, che fossero rappresentazione antroponomastica di un delirio in carne vegana e ossa. Fra queste denominazioni emblematiche… c’era Carola. Il cui fantasticante ritratto era profezia di realtà, che si è rivelata come sempre ancor più caricaturale della fiction. Perché oggi Carola è sbarcata davvero, dopo essere stata a conoscere culture lontane, da Santa. Mentre quella semenza di opinione pubblica genitoriale, vittima di ubriachezza terzomondista indotta, sta cospirando affinché l’Europa si riduca in stato di minorata difesa, proclive a subire abusi foresti. Ma senza alcuna aggravante per chi ne approfitta.

 

 

 

 

Hai sentito di quei due Carabinieri?

Sì. Che vergogna!

Ma nessuno ne parla!

In realtà ne parlano. Ma c’è chi vuole aspettare la sentenza! Fanno schifo…

Quando c’era di mezzo un migrante però… erano tutti pronti a gridare allo stupratore, al mostro!

Il razzismo è duro da estirpare.

Secondo me la colpa è dei giornali. Quelli di destra alimentano l’odio.

Sciacalli! Xenofobi! Populisti!

 

 

 

Ascoltavo quelle signore di educatissime letture mentre dibattevano così lucidamente sulla vescicante attualità… anche lì… fra i tavolini di un caffè di Largo Treves. La dama in tortora degustava una centrifuga melanzana e sedano. Quella in cremisi, carota, kiwi, mango, più un pizzico di zenzero. E con che urbanità!

 

 

 

Tua figlia l’ha saputo?

Sì. Secondo me è rimasta scioccata. Non vorrà più avvicinarsi alle Forze dell’Ordine.

La capisco. Ci hanno tradito. E anch’io ho un po’ di paura.

Uno per fare il poliziotto deve essere fascista secondo me…

Lo sono, lo sono tutti!

Io li farei arrestare! Adesso il fascismo è reato!

Finalmente!

Quanti ne dovevano morire ancora!?

E quest’estate che hai fatto? Sei andata a Santa con Carola?

No, lei è stata in giro per il mondo, con amiche e amici.

Giusto! Deve aprire la mente.

Sì. A Milano sente il soffitto basso. E la capisco.

Quanto conformismo!

E’ stata a Formentera, in Nepal, Cambogia e poi in Sardegna.

Però la signorina! Si tratta bene!

Deve viaggiare! Deve conoscere culture lontane…

E non hai avuto paura?

No. E perché?

Beh, la Cambogia…

Ho più paura qui a Milano! In Cambogia non è mai successo niente di brutto da che mondo è mondo. Vivono in armonia con la natura. Carola mi ha portato dei cestini intrecciati a mano carinissimi! Polpottini li chiamano! Qui invece se ne sentono ogni giorno… e ci mancavano i follower di Mussolini! Gli orrori della storia ci perseguitano…

E’ l’ignoranza. Tutta colpa dell’ignoranza.

 

 

 

Quella conversazione di così ampie vedute, animata da giovani mamme tanto erudite, mi prendeva per la coda, ma il senso di inadeguatezza aveva il potere di paralizzarmi. Dopo qualche minuto presi il coraggio sotto braccio e mi avvicinai con il pretesto di dare un’occhiata a Repubblica…

 

 

 

Non ho potuto fare a meno di ascoltare, signore, e me ne scuso. Ma davvero c’è di che aver paura a Milano? Anch’io ho una figlia adolescente e lei vorrebbe fare l’università qui. Sapete, noi veniamo dalla provincia…

 

Ma si figuri, ora le spiego io. Certo che è pericolosa! Ma non per gli immigrati come dice quello scimmione di Salvini e i populisti dalla parte del popolo bue! Sono i professori i veri maniaci!

 

I professori?

 

Sì! Mia figlia fa il liceo e mi racconta cose allarmanti. Da denuncia!

Anche la mia! Si guardi dai professori!

 

Grazie. Lo farò. Ma devo dire che quando vedo le compagne di classe della mia bambina rimango perplesso. Si presentano in aula con braghine talmente corte, con canottiere così scollate! E sono così audaci poi… quasi spudorate! Ai miei tempi le liceali giravano con la focaccia nel cestino della Holland; adesso sfrecciano in due sullo scooter, con i biker ai piedi, la sigaretta in mano, piselli di gomma nella borsa e una bestemmia tatuata sulla schiena…

 

Non ci vedo niente di male. Una ragazza deve poter esprimere se stessa senza tabù. Siamo mica dei bacchettoni che ci scandalizziamo per un pantaloncino un po’ corto. Ahahah! Ha sentito che caldo faceva quest’estate? Le vorrebbe vestite come in Iran? Cultura che comunque rispetto moltissimo, sia chiaro. Anzi. Quest’inverno vorrei andare a sciare a Dizin. Sei mai stata Geraldine?

No. In Iran mai. Ma sono stata in Vietnam due anni fa. Adoro!

Anch’io! Tre volte. Quest’estate per un mese. Il Vietnam è top!

 

Certo, ma se poi un malintenzionato mette loro una mano sulle chiappe… beh, lì allora un po’ bacchettoni diventiamo. Almeno… io da papà lo divento… sono molto geloso, lo confesso.

 

Ma che paragoni sono?! Che il mio compagno solo provasse a dire cose del genere! Una donna deve poter essere libera di uscire come le pare, fare quello che le pare, senza per questo venir molestata!

 

Naturalmente. Eppure succede. Purtroppo. Mi scusi la grettezza dell’empiria…

 

Sì! Perché gli uomini non sanno controllarsi! Siete dei maiali!

 

Appunto. Siamo dei maiali. Spesso non sappiamo controllarci. Come scrisse Céline: «A dire il vero ero un gran maiale. Lo restai». Quindi succede…

 

Ma siete voi i maiali. E invece si punta il dito sulle donne. C’è anche chi osa dare loro delle troie, delle puttane, delle baldracche. Dire che se la sono andata a cercare!

 

No! Certo che no! Nessuna provocazione, involontaria o volontaria, può giustificare una molestia. Però… proprio in considerazione del fatto che gli uomini non sanno controllarsi, forse sarebbe il caso di tutelarsi e…

 

E già! Torniamo all’Iran! La cui cultura comunque amo moltissimo. Il burqa poi è chicchissimo. Io adoro la tradizione dell’outfit etnico.

Ah, anch’io! Alcuni sono supercarini!

 

Est modus in rebus…

 

Cosa?!

 

Dico, esiste una misura nelle cose. Quando vedo ragazze minorenni vestite come zoccole da saloon… mi chiedo che cosa passi per la testa dei genitori…

 

La prego! La volgarità mi ripugna!

 

Scusi. Quando vedo ragazzine vestite da cocotte…

 

Da che?!

 

Diciamo da impertinenti lolite, che fanno gestacci, che bestemmiano come mongoli…

 

Si chiamano diversamente abili!

 

No… intendevo di razza mongolica, lingua altaica, religione musulmana…

 

Lei è un leghista?

 

Cielo no! Perché?

 

Così… mi pareva….

Anche a me!

 

Dicevo, se queste ragazzine girano in abiti succinti, magari barcollando per la città con una boccia di vino in mano e urlando “fuck me! Fuck me!”… beh… forse possono attirare l’attenzione dei malintenzionati. E’ come sanguinare davanti agli squali, non credete?

 

Perché gli uomini non sanno controllarsi! Sono dei maiali! Altro che squali!

 

Appunto. Quindi rischiano di essere violate…

 

Si dice violentate. Usiamo le cose con il loro nome! Quanta ipocrisia!

 

Scusi. Rischiano di essere violentate…

 

Ma che lei forse non lo sa!? Se una ragazza è ubriaca o ha fatto uso di droghe, è un soggetto in condizioni di minorata difesa; quindi è un’aggravante!

 

Non lo sapevo, in effetti. Ma lo capisco. Se una ragazza si riduce in quelle condizioni, alterata dall’alcol e inebetita dall’hashish, ha poche scusanti…

 

Sta scherzando o è ubriaco anche lei?! E’ un’aggravante per chi ne approfitta! Perché approfitta di chi non è consapevole di ciò che fa!

 

Santi numi! Che bizzarria! Mi perdoni signora, ma sembra si tratti del sopruso su un disabile. Chi si riduce a camminare sui gomiti è perché lo sceglie. Perché volontariamente vuole mettersi in condizioni di minorata difesa. Non è una giustificazione verso chi ne approfitta, va da sé, ma mi pare sia indicativo…

 

Di cosa?

 

Di una condotta poco assennata. Non credo che la leggerezza di comportamento riveli la libertà, anzi. Dopotutto lo asserì anche Simone de Beauvoir: «Una donna libera è il contrario di una donna leggera».

 

Io devo essere libera di ridurmi come voglio senza che lei osi toccarmi! Io dico così e la legge dice così!

 

Sacrosanto. Ma che cosa cambia per sua figlia? Al selvaggio non interessa la legge; perché è un fuorilegge. E non ha nulla da perdere. Coglie solo l’occasione migliore. E quale migliore occasione dell’avere di fronte una ragazza annebbiata, inerme?

 

Selvaggio sarà lei! Si chiamano immigrati e sono molto più civili di noi!

 

No, abbia pazienza… ha frainteso. Non mi riferivo al selvaggio in senso etimologico, di chi viene dalla selva; selvaggio come belluino assalitore in senso lato.

 

Ma dalla selva ci verrà lei e beduino anche, mi scusi!

Scappano da guerre sanguinose, non dalla foresta! Ma lei dove vive?! Ah già, in provincia…

 

D’accordo, chiedo scusa. Ma tutto ciò non cambia il fatto che sua figlia, così facendo, si mette nelle condizioni di essere nuda di fronte al piglio grifagno del furfante…

 

Mia figlia?!? Lei che ne sa di cosa fa o come si concia mia figlia?!

Questo è fuori Matilde Sofia, lascialo perdere! Andiamo a pilates piuttosto, sono quasi le otto!

Aspetta un attimo! Mia figlia si concia come vuole se permette!

 

Appunto. Quindi immagino che…

 

A lei piacciono gli short corti come a tutte le sue amiche e quelli usa. Poi beve la birra, mica i superalcolici. E le ho insegnato a non essere razzista. Quello è l’importante!

 

Però ha visto il recente episodio di Roma… fidarsi è bene…

 

Che luoghi comuni! Che generalizzazioni! E invece dei Carabinieri ci si può fidare?

 

Bene, concediamolo. Immagini dunque, se non ci si può fidare neppure di un Carabiniere in divisa… figuriamoci di un immigrato poco civilizzato, scorbutico e arrapato, che magari non giace con una donna da molti mesi e che alla donna stessa attribuisce il valore di una capra nana africana…

 

Ma poco civilizzato mi sembra lei che fa questi discorsi! Il suo sessismo è disgustoso!

 

Forse ha ragione. Ma a me pare, e lo dico da padre, che rischi di passare codesto scivoloso messaggio: Figlia mia, tu tira pure fuori il culo e devastati. Se ti violentano, sbagliano loro, rammentalo bene. Non colpevolizzarti. E più ti ubriachi, più ti droghi, più ti alteri, meno sei presente a te stessa, più sbagliano loro.

 

Ma non blateri sciocchezze! Andiamo Geraldine… questo se non vota Salvini, come minimo è un lettore del Giornale! La saluto…

 

 

 

Rimasi crucciato da quel commiato, allocchito dall’intero colloquio, immerso nei dubbi e in quel sentore di zenzero alla carota. Ordinai un frullato al finocchio per riprendermi dalla strigliata e iniziai a sfogliare Repubblica per capire da dove ripartire:

«Ma quali sono i posti che i visitatori e soprattutto gli appassionati di fotografia non possono assolutamente perdere in Vietnam? Li descrive perfettamente Luca Bracali, fotografo esperto del Sud Est Asiatico. Bracali ha fatto un viaggio di otto giorni, attraversando il Vietnam a bordo di una vespa, visitando posti celebri come Ha Long Bay, Sa Pa, Hoi An Ho Chi Min City, e Can Tho, e ha realizzato un diario fotografico in collaborazione con Emirates».

 

 

Adoro!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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