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Tornata l’estate, tornerei a suggerire l’abbandono degli slip da bagno per uomini. Di per sé la mutanda andrebbe evirata anche in casa, ma se a vostra moglie piace evocare suggestioni da playboy montenegrino con elastico a contrasto, perversioni sue. In pubblico sappiate tuttavia che sotto il costumino bagnato la minchietta sembra uno sgombro agonizzante intrappolato in una busta di plastica, disperatamente intento a esalare l’ultimo respiro… e le chiappe una mortazza sottovuoto in confezione colorata. Eviterei anche il braghino attillato La Perla tipo Daniel Craig in Casino Royale, perché ancora non avete licenza di azzimarvi il pacco. Ricordate che l’infradito è il perizoma dei piedi e voi usate il tanga solo durante quei mercoledì conviviali di febbraio. In generale il piede è nudo o vestito, anche in spiaggia: non esistono ciabatte, zoccoli, flip-flop, sandali da trekking o da trappista. Pertinenti sono le espadrillas in tinta unita. Alle ragazze consiglio il bianco, per tutto: è allettante nel bikini, regale nell’intero e distinto nel prendisole. Ma trovo necessario spendermi in un ammonimento supplementare. Fanciulle adorate… è perfettamente inutile che vi affreschiate i piedini con smalti etruschi, che facciate l’acconciatura Casa nella prateria, che mettiate in ammiccante défilé gli aforismi stilistici di Gabrielle Bonheur… se il vostro accompagnatore sembra uscito sconfitto dopo un match di dodici riprese con un Parmacotto! Voi siete civettuole al tavolo, le gioie brilluccicose e i gomitini stretti di prammatica; ma lui si avventa sulle portate come un bove farebbe con il foraggio e appena si china mostra un buco del sedere cabriolet con la peluria anale sudata al vento. Ricordate: il partner è il vostro primo vestito; non indossate pelli di gnu!

 

Per chi, come me, preferirà l’estasi di un altopiano dolomitico alla calca dei Bagni Silvio, rifuggite l’abbigliamento tecnico e i colori fluo come una pestilenza; che la natura circostante, con le sue incantevoli cromie, vi sia da maestra. Capitolo tatuaggi: la situazione è fuori controllo. Cesare Lombroso riteneva che l’inclinazione a tatuarsi rappresentasse una regressione a stadi primordiali. Oggi incide nel tessuto sociale la regressione al totalitarismo conformista: ci si tatua perché lo fanno tutti con la pretesa di distinguersi. Ma al di là delle implicazioni antropologiche e persi i significati religiosi o guerrieri, il tatuaggio non fa che rendere indelebile il ridicolo. Bonari e occhialuti frugoloni con tigri dai denti a sciabola che escono dalla t-shirt comprata da mamma; anziane zitelle dalle silhouette in grado di terrorizzare anche la più coraggiosa fra le erezioni, con le cosce incise di erotismi tribali; pulzelle di 16 anni da compiere che si marchiano a vita l’epidermide con le elegie di un trapper. Se siete indecisi, aspettate a brutalizzarvi: contrariamente al detto comune, un’occasione propizia ricapita sempre… mentre non si ripara mai al danno di un’azione malaccorta.

 

Infine c’è la seduzione da vacanza. Sul come inebriare un uomo ho poca contezza, anche se vanto quel genere di corpo che eccita naturalmente ambo i sessi. Ma per quanto riguarda l’approccio al femminile da sponda virile, maschi… rammentate sempre la regola aurea: non misurate le donne sul vostro metro. E’ possibile avere successo con una modella di intimo sudafricana sotto i 25 anni e fallire con una commessa di solarium afragolese sopra i 90 chili. Fate sempre molta attenzione al linguaggio non verbale, ben più eloquente di quello verbale: gesti, tic, intonazioni – specie se involontari – raccontano più di lunghe conversazioni a lume di moccolo su La montagna magica di Thomas Mann. Se vi prende la mano con bel piglio e appoggiandosela sul seno indugia in un movimento rotatorio, non aspettate che sussurri “qui sotto batte un cuoricino per te”: avete già qualche chance. Buone vacanze a voi tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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