Sulla questione veganismo-vegetarianismo-animalismo devo confessare ambivalenza. Riconosco di viverla con afflizione e tormento. Da un lato, al palato, ho sempre amato carni e salumi più di ogni altro alimento; sono di Piacenza, quindi l’inclinazione segue la cultura gastronomica, o viceversa. Dall’altro, non riesco a mangiare animali di cui ho avuto esperienza domestica o con cui ho sperimentato una qualche empatia: quindi cavalli, agnelli, conigli. Oltre a cani e gatti. Probabilmente, se avessi avuto maialini, vitellini o anatroccoli in giro per casa, oggi sarei vegetariano. Ma so essere un’ipocrisia o al meglio una posizione arbitraria. Anche perché il discorso andrebbe allargato […]