In tutta onestà, non posso certo considerarmi un estimatore di Matteo Salvini e del leghismo militante in genere. Sono agenti della semplificazione e come tali non fanno onore alla verità. In più mi urtano il senso estetico. Ciò precisato, il fronte che li aggredisce rappresenta la reificazione di un delirio collettivo ormai fuori controllo. Impregnato da un credo totalitario e stolido, esattamente come gli invasati che ci terrorizzano. Questo credo nasce dall’onda lunga dell’antifascismo, passa dai post-sessantottini e arriva a calcificarsi nel benpensante, suo campione contemporaneo; una faccia di culo epocale che spaccia – innanzitutto a se stesso – […]