Sabato 17 giugno facevo colazione con il Caffè di Gramellini, che raccontava le strazianti vicende di Madri e figli, delicatamente estratte dalla notte della Grenfell Tower di Londra. Massimo Gramellini è una penna rassicurante anche nel tragico, conciliante anche quando addenta, che adempie con tatto al ruolo di accompagnatore per convinzioni e sentimenti apparentemente universali, rinfrancandoli. La si potrebbe chiamare ruffianeria, ma omnia munda mundis. Pur in un episodio infernale, nell’accezione archetipica del termine, il corsivista torinese ha saputo infatti dare ossigeno all’amore e alla speranza, con gli unici aliti di lieto fine possibili. Malauguratamente il suo nobile intento empatico […]