Gli esseri umani hanno bisogno di ipostatizzare la propria superiorità su altre entità, da ritenere meno evolute, inferiori, abiette. Il razzista sceglie il negro, il Dago, come inferiore, da disprezzare o compatire. Nel disprezzo o nella compassione afferma la propria supremazia. L’antirazzista fa la stessa cosa con il razzista: lo disprezza, lo compatisce, come essere immondo, indegno. Noi, forse, compatiremo o disprezzeremo gli antirazzisti, ma senza trarne gratificazione alcuna. Fra queste categorie vi è tuttavia una differenza sostanziale, almeno in Italia: i razzisti non manifestano contro i negri e noi non manifestiamo contro gli antirazzisti. Gli antirazzisti lo fanno invece […]