Milano Malpensa, ora di pranzo, banco ristorante. Un turista transalpino in ciabatte e curiosamente somigliante a Gigi Sammarchi si rivolge alla cassiera con una certa spocchia. In francese. Quella cincischia imbarazzata, poi chiama a raccolta due colleghe più istruite, vanamente. Lui, irremovibile come il bastone del maresciallato, prosegue nelle sue incomprensibili richieste (panino con prosciutto, bottiglia di acqua naturale, ndr), molto spazientito. Al che il più cosmopolita fra i baristi si avvicina, in inglese si scusa per la biasimevole ignoranza propria come delle colleghe e in qualche modo prende la comanda. Ora, immaginate la medesima situazione a parti invertite e […]