Chi mi ha letto qualche volta e chi mi conosce sa che sono convintamente sessista. Credo infatti che la donna sia un poco più vicino al cielo dell’uomo. Detto ciò, con profonda afflizione sono costretto a registrare come negli ultimi decenni, sulla spinta di una male intesa emancipazione, la femmina sia scesa al livello del maschio non soltanto nel carrierismo, nelle stolide ambizioni esistenziali o nel correre ad accendersi una paglia dopo la copula, ma anche nella scurrilità e nel turpiloquio. Se l’insulto raro e ben tornito ha un’efficacia retorica inoppugnabile, l’intercalare triviale, o magari la blasfemia spudorata, sono sulle […]