È tutta questione di… contro effetti

Anche se cominciamo a leggere che la crisi economica si sta risolvendo, e qualche notiziario riporta dati concordanti sebbene ancora minimi, nella vita di tutti i giorni non vedo segni concreti di questa declamata ripresa economica.

Non voglio ora soffermarmi ad analizzare se queste affermazioni siano vere o meno, perché credo che esse siano spesso esercizio di stile ottimistico, specialmente praticato da coloro che sono certamente al corrente della situazione concreta nella quale versa la popolazione italiana.

Desidero invece soffermarmi sul fatto che questa crisi ha introdotto un comportamento relativamente originale nella relazioni di compravendita, rispetto a quello del periodo in cui si diceva che tutto andava a gonfie vele.

Ora, anche le persone che avremmo potuto definire medio-borghesi e “normali” si trovano, ad ogni acquisto di una certa importanza, a contrattare il prezzo, la rateizzazione, uno sconto maggiore o minore su quello che stanno comprando. È sparita la vergogna, l’imbarazzo di affermare che si fanno i conti precisi per arrivare a fine mese, ed il commerciante, il più delle volte, comprende. È lui stesso che propone una soluzione, oppure indica qualche espediente per comprare il prodotto e utilizzarlo al meglio se abbinato a qualcosa d’altro, e con una minima spesa in più. Date le circostanze, si è costretti a parlare anche di sé, soffermandosi a raccontare qualcosa della propria vita e di ciò che condiziona la scelta economica che si sta operando, non fosse altro che per lamentarsi delle fatiche.

La pseudo-dignità di mascherare un benessere economico, al quale hanno detto addio molte persone, si è trasformata in umanità diffusa, conversazione semplicemente sincera e realmente sofferente.

Siamo tutti tornati un poco indietro nel tempo, quando per costruire un piccolo progetto per i nostri figli si doveva scegliere con accuratezza quale direzione intraprendere e secondo quali punti riferimento cominciare a proporre anche a loro qualche sacrificio.

Questo tipo di Italia è quella più sana, quella nella quale sono orgoglioso di esistere e per la quale, nel mio piccolo, continuo ad esprimere, ogni volta che incontro qualche giovane adulto nella mia strada, parole di speranza e coraggio.

E quando il futuro è oscuro, solo le promesse indicano alla mente dove si può intravvedere un po’ di luce.

 

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