foto stefano craccoÈ tutta questione di… noia.

Una nota canzone di Franco Califano recita nel suo ritornello che “tutto il resto è noia”, e penso che in questa notizia si percepisca chiaramente che per alcune persone, in questo caso la femmina della coppia in questione, sia proprio così.

Vi è però dell’altro, secondo il mio punto di vista.

Scriviamo subito che non esprimo nessun giudizio di valore morale sul comportamento della femmina umana alla quale mi riferisco, come faccio del resto, nei confronti del maschio umano che tale femmina si è coltivata nel corso della propria esistenza, soprattutto perché il mio ragionamento è di tipo cognitivo.

In che senso cognitivo? Legato, cioè, all’idea che ogni forma di conoscenza è espressione di amore, e ognuno di noi desidera conoscere nella vita quello che si rivela particolarmente significativo per se stessi, sia dal punto di vista affettivo-relazionale che da quello affettivo-cognitivo.

Dal mio punto di vista, come ho avuto occasione di descrivere ampiamente nel mio La mente ama, la nostra mente è programmata e funziona in rapporto alla capacità di stabilire relazioni affettive con il resto del mondo, tanto che si tratti di oggetti e situazioni, quanto di esseri umani e ideali.

In questo caso, dunque, e secondo tale ottica, la femmina umana in questione esercita un comportamento ossessivo-compulsivo che potrebbe testimoniare la presenza di un antico desiderio di stabilire relazioni affettivo-cognitive sempre nuove, sempre più coinvolgenti, per cercare di cacciare una noia esistenziale latente. Un atteggiamento che potrebbe derivare dall’incapacità di crearsi un’esistenza, anche nella sfera della propria sessualità, in piena autonomia, dimostrando una forte insicurezza nei riguardi di se stessa ed una forte dipendenza dal sesso.

Io che sono un sostenitore della giusta misura, ritengo che anche il sesso, la sua espressione e le sue modalità, debbano conciliarsi con la vita della coppia e che quando l’equilibrio in tal senso è raggiunto entrambi i membri della coppia si sentono appagati. Il sesso, in effetti, è la capacità di “dare piacere al proprio partner provando piacere”, in un rapporto di reciproca veicolazione e quando questo non accade parliamo di prostituzione. Legittima, nulla da obiettare, ma comunque lontana anche dalla sessualità, che, appunto, rappresenta un ingrediente utile e senza dubbio favorente la formazione di una relazione d’amore.

Visto che, come si legge in questa notizia, il maschio umano della coppia denuncia uno stato di disagio per la pratica di una sessualità privata che è contemporaneamente pubblica, è chiaro che il benessere sessuale dell’uno procura un malessere, forse anche sessuale, ma certo emotivo-esistenziale, all’altro.

Vi è un’unica cosa da fare in questi casi: cercarsi un attore porno che desideri condividere una vita privata sessuale come se fosse pubblica e viceversa.

Questi sono gli effetti a lungo termine della noia esistenziale, grazie alla quale si diventa attori di se stessi, dimenticando quanto questa dimensione possa a volte nuocere alla propria psiche, oppure a coloro con i quali condividiamo la nostra vita.

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