POLIAMORISMOÈ tutta questione di… follia.

L’idea non è assolutamente nuova, anche se eravamo abituati ad associarla a quella di poligamia (un sesso con più sessi), specialmente la poliginia (un maschio con più femmine).

Sto parlando del fenomeno del poliamorismo, di cui abbiamo notizie già nel 2009 negli Stati Uniti e che oggi rivendica in Spagna diritti legali, con una certa forza e determinazione.

Dal mio punto di vista, ciò che è interessante, sia che si consideri la teoria che la pratica, è l’idea che l’essere umano sia nelle condizioni di amare, con la stessa forza e coinvolgimento emozionale, più persone contemporaneamente, senza operare una necessaria differenza di valore. Nonostante la poligamia possa risultare vincente in alcune zone geografiche del nostro pianeta, anche in relazione alla sopravvivenza della specie e alla sua riproduzione, la scelta evolutiva di una relazione affettiva monogamica è sicuramente più auspicabile. La monogamia assicura infatti una maggiore continuità e costanza nella cura della prole, anche se ne limita il numero. In sostanza, la monogamia garantisce una relazione affettiva con i genitori più efficace e coinvolgente rispetto alla poligamia.

Rispetto al poliamorismo, ritengo sia importante ragionare sul fatto che questa pratica, e il suo riconoscimento legale, potrebbe condurci alla pia illusione che in tali situazioni i figli possono crescere normalmente. Mentre proprio dal punto di vista psicologico e antropologico penso invece che i danni arrecati agli eventuali figli possono essere davvero gravi. Inoltre, mi sorge spontanea anche la domanda secondo la quale ci si dovrebbe chiedere verso quale direzione ci stiamo dirigendo.

Voi, cari lettori, cosa ne pensate?

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