regaloÈ tutta questione di… politica.

Eh, sì… che al mondo non ci resti che piangere (o ridere, in fondo è la stessa cosa…), mi sembra evidente, specialmente in questi casi.

Non mi riferisco alla decisione di attribuire il Nobel per la Letteratura ad un cantante, quanto alle reali indagini sulle capacità intellettuali che circolano nel mondo, ma sono invisibili, tacite e solo scritte, magari da piccoli editori.

Che al mondo, con oltre sette miliardi di persone, non esista qualche essere umano, fuori dai riflettori della storiografia ufficiale, che lavori in totale anonimato mediatico, ma su qualche supporto elettronico oppure su carta e faccia letteratura mi sembra davvero strano. Ecco perché oramai, tanto il Nobel della Letteratura quanto quello più ridicolo della pace, sono espressioni di potere ufficiale, convenzionale, stantio e ridicolo, specialmente quanto viene attribuito a signori di questo tipo.

Certo, devo ammettere che io non seguo molto, da quasi sempre, la musica Rock, nel senso che non mi interessa e non mi coinvolge come altra musica. Forse dipende dal mio passato di pianista classico, e forse non sono nelle condizioni mentali di apprezzare questo tipo di letteratura musicale rispetto ad altre composizioni letterarie. Sarà un mio limite.

Eppure, mi sembra che  limiti ne  esprimano anche queste scelte, così di massa, mentre in anni passati il Nobel per la Letteratura è stato assegnato a persone che non solo sono andate a ritirarlo, ma continuano a rappresentare i silenzi del mondo che, in questo caso, possono essere ascoltati da un maggior numero di persone.

In fondo, le canzoni di questo signore si possono scaricare semplicemente da youtube, oppure è possibile trovarle altrove con la stessa facilità di una banana al supermercato, e oramai, con la globalizzazione anche alimentare, in qualsiasi stagione.

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