fotopresadalwebÈ tutta questione di… fallimento.

Ecco che cosa si apprestano a valutare i nostri intelligenti, colti e “formati” (le virgolette sono d’obbligo…) parlamentari italiani.

Lo schema del decreto, per risolvere il problema delle iscrizioni all’Università, in calo presso alcuni Dipartimenti e in ascesa per altri, prevede l’accesso all’esame di maturità con la media del 6, incluso il voto di condotta. Dunque: asino, ma civile, allora esame; asino, incivile, niente esame. In sostanza, tutti asini e abilitati all’esame. Avremo così Università sempre peggiori, visto che già ora i ragazzi si presentano privi di interessi, così come sono, bombardati dalla deficienza televisiva imperante, quasi ovunque. Tranne, ovviamente, i canali culturali nel digitale terrestre, e meno male che stanno sempre più prendendo piede.

Ho sempre detto che la maggioranza dei nostri giovani sono in gamba, e lo ripeto, ma la loro capacità si basa comunque su una scolarizzazione di base al di sopra della sufficienza, e non certamente di un 6. Un tale voto può significare molte cose, come l’assenza di motivazione, di interesse e non solo difficoltà cognitive. Essere ammessi con la sufficienza significa così far credere ai nostri giovani che il mondo del lavoro è per semideficienti (e forse in Italia, in alcuni settori è anche vero…) e che lo Stato non premia coloro che superano questa media, perché diventa sufficiente non sapere quasi nulla.

E così le cose andranno sempre peggio, abbassando la motivazione al miglioramento fin da adolescenti. Certo, questo permetterà di votare altrettanti sufficienti individui in parlamento. Mi sembra di assistere ad una vera e propria organizzazione a delinquere. Ma, forse, mi sbaglio!

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