BaratroÈ tutta questione di… male-essere.

Cercherò di scrivere l’essenziale, di fronte a questa notizia, perché penso che, volendo, potremmo discuterne quasi all’infinito.

Ciò che non riesco ancora a comprendere, e mi scuso per la mia debole intelligenza, specialmente di fronte a tanta arguzia Arcigay, è la motivazione che porta alcune persone a sentire la necessità di organizzare cose così determinanti per il benessere del Paese, e il suo progresso evolutivo.

La satira, e lo abbiamo visto ampiamente in questi ultimi tempi, può sconfinare facilmente nella blasfemia, come nell’arroganza, o nella pretestuosità, ma non si considera sufficientemente che la satira stessa può essere completamente inutile, ossia può rappresentare qualcosa di cui si può fare tranquillamente a meno.

Insomma, qualche cosa senza della quale si può vivere tranquillamente e serenamente. Io insegno ai miei studenti di design che il valore antropologico di un atto creativo risiede nella sua possibilità di colmare un vuoto con un nuovo significato, grazie al quale si può migliorare l’evoluzione della specie.

Bene, se ammettiamo che sia così – cosa che evidentemente alcuni signori come quelli citati nella notizia invece non ammettono affatto -, questo tipo di iniziative, comprese quelle del magistrato, non fanno altro che dimostrare il baratro di senso all’interno del quale stiamo tutti precipitando. Non vorrei che, in realtà, si continuasse a cadere senza che nessuno ci avverta che lo stiamo facendo quotidianamente.

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