È tutta questione di… indecenza.

Partiamo da questa notizia, che non reputo sorprendente. Anzi, la trovo in linea con lo stile di fare politica al quale stiamo assistendo da qualche anno a questa parte. E, certo, non è espressione di una peculiarità di qualche partito politico. No, direi proprio che si tratta di un malcostume che caratterizza tutta la compagine para-umana politica.

Inoltre, si tratta di una notizia particolarmente consona rispetto a questo periodo elettorale, a pochi giorni dalle votazioni. Ci fa comprendere perché le persone, coloro che abitualmente chiamiamo con un termine del tutto fuorviante cittadini, vanno a votare. Ci vanno perché tengono famiglia, e, si sa, nel meridione la famiglia è unico punto di possibile riferimento, specialmente quando si tratta di estendere la propria influenza clientelare. Poca importanza ha la famiglia, sempre nel meridione italiano, quando si tratti di essere davvero accanto ai problemi esistenziali personali. La solita facciata ipocrita,  che ha conquistato tutta la nazione.

Beh, al di là di queste considerazioni, ciò che mi preme sottolineare è proprio come questi politici considerano il voto degli elettori: una normale, legittima e naturale compravendita, e non affatto di idee, progetti e proposte, ma semplicemente di persone, di individui disperati che disperatamente eleggono profittatori, del tutto estranei alle reali esigenze umane

Dunque, non ho altro da aggiungere, se non il mio invito ad andare a votare questi figuri. Certo, se ne avete bisogno, altrimenti potete decidere diversamente.

Mi chiederete si vi stimolo a disertare le urne?

No, affatto.

Vi stimolo a essere ancora più consapevoli, come sta accadendo a me, di quali sono le condizioni esistenziali, socio-culturali nelle quali versiamo e non attendervi nulla di buono da questi individui, a qualsiasi partito appartengano, anche a quelle fasulle liste civiche che nascondono i soliti figuri.

Ma, se le cose stanno così, possiamo sperare in un futuro migliore, per questa nazione?

No, assolutamente no.

Possiamo pensare solo di rinascere, quando le macerie saranno del tutto rimosse.

Siamo solo all’inizio, e la speranza rinasce quando nasce un Uomo Nuovo, come ci ricorda Saulo di Tarso.

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