Interesse nazionaleÈ tutta questione di… benessere.

Salvini non sarà processato, e sono d’accordo con la non autorizzazione a procedere.

Ritengo, inoltre, che sia stato doveroso da parte del M5S chiedere il parere alla base. Lo ha sempre fatto, da quello che ricordo. E la base si è espressa. Certo, dal mio punto di vista, tale decisione poteva essere la stessa, ma presa dai senatori eletti, perché anche se il Movimento porta avanti il discorso della “democrazia diretta”, la conoscenza, anche giuridica e tecnica, che dovrebbero avere i rappresentanti del popolo alle Camere, sarebbe garanzia di una decisione ponderata. Almeno, così intendo il concetto di democrazia rappresentativa, e mi sembra, nonostante vi siano pecche reali di rappresentazioni popolari da parte degli onorevoli e senatori, che l’Italia sia ancora istituzionalmente in questa forma giuridica. Però, ripeto, comprendo il significato di questa interpellanza.

Circa, invece, il merito, ossia la non autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell’Interno, devo precisare che cosa si intende, nella storia delle istituzioni occidentali per interesse nazionale. Si intende tutto ciò che afferisce agli obiettivi e alle ambizioni, dunque ai desideri ed alle strategie, che in campo culturale, economico e militare uno Stato mette in campo. E fa questo per tutelare se stesso. Mi sembra qualche cosa di molto chiaro, e direi anche legittimo.

Dunque, affermare che esiste un atto politico, significa che, al di là della legge, valida per tutti i cittadini italiani, quando uno di questi cittadini è istituzionalmente rilevante, come è un Ministro dell’Interno, e compie un atto politico lo fa per la Ragion di Stato, ossia per l’interesse della popolazione che egli è tenuto a difendere e tutelare.

Ecco perché secondo me, la negazione a procedere è valida, giusta e sacrosanta. Certo, dal mio punto di vista, ossia da italiano, che paga le tasse e vede una nazione frequentata da persone che vantano solo diritti senza dover pagare nulla, e mi riferisco a coloro che vengono in Italia senza apportare nessun beneficio culturale, economico ed esistenziale, perché loro stessi si trovano in condizioni miserrime. Vanno aiutati, ma da tutti, e con l’ausilio di tutti, e non con il menefreghismo europeo. Ancora di più, per giudicare l’atto di Salvini come politico.

Dal mio punto di vista, da oggi in poi, penso, cambieranno una serie di cose, sia dal punto di vista politico che degli equilibri in Europa.

Ed era ora, davvero.

Certo, lo spero.

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