Sono sempre esistiti, ma non hanno mai posseduto il crisma dell’ufficialità. Ora l’antifona è cambiata: i “preti di strada” non hanno mai avuto così tanto spazio a disposizione. La Chiesa cattolica li ha sempre tollerati: il cattolicesimo di sinistra non è un’ultim’ora. Ma mai, prima della scomparsa del ratzingerismo e delle sue priorità pastorali, i preti socialisteggianti avevano potuto rappresentare la linea autentica delle istituzioni ecclesiastiche. E questo è un cambiamento sostanziale. Quando padre Alex Zanotelli e Don Luigi Ciotti si scagliano contro Matteo Salvini e contro i provvedimenti approvati in materia di Sicurezza, lo fanno potendo contare su una certa copertura dottrinale. Non sono i soli a predicare accoglienza erga omnes: anche i vertici della Ecclesia la pensano in quel modo. I “preti rossi” hanno sempre avuto un seguito tangibile. Ora, però, sembra quasi che esista soltanto la loro opinione.

Per il comboniano trentino il dl sicurezza bis è un “atto criminale”. Per il fondatore di Libera trattasi della “disumanità che diventa legge”. Ve le ricordate le marce della pace? Si svolgono ancora, ma fanno meno notizia rispetto a qualche anno fa. Erano quelle le occasioni in cui i progressismi ecclesiastici venivano allo scoperto. In televisione c’era il cardinal Camillo Ruini, che tuonava sulla bioetica, mantenendo la barra dritta. Quella – come dimostrato dalla battaglia condotta sul caso di Eluana Englaro – era la priorità degli uomini di fede: far sì che l’Occidente non venisse meno a se stesso. Il coro sinistroide udibile in sottofondo era, appunto, un coro in sottofondo. La politica? Interessante sì, ma fino a un certo punto. Poi la storia è andata da un’altra parte. Il baricentro del cattolicesimo è stato spostato. La nuova Roma risiede in Sudamerica o al massimo in Asia. L’Europa può essere abbandonata alla secolarizzazione irreversibile. Le suore claustrali scrivono lettere alla maniera delle attiviste. I padri gesuiti twittano, invitando alla “resistenza”.

Alla politica viene spesso rimproverato di aver abdicato all’economia. Sostituendo “politica” con “Chiesa cattolica” ed “economia” con “interventismo politico”, si ottiene un rimbrotto niente male. Ma per pronunciare un’ammonizione simile servirebbe un ratzingeriano stufo di tutta questa agitazione sociale.

 

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