L’8 maggio scorso è uscito in libreria “Ratzinger, la rivoluzione interrotta”. Un libro – interviste che ho avuto l’onere e l’onore di curare. Scriverne una recensione mi risulta difficile. Viviamo un’epoca di forte scontro dottrinale tra visioni differenti della Chiesa e del cattolicesimo. Inutile negarlo. Ho cercato di “lasciare aperto il microfono” nella speranza che ogni singolo intervistato (sedici) parlasse il più possibile. All’interno trovate testi importanti: c’è la prefazione di Ettore Gotti Tedeschi. L’intervista allo stesso ex presidente dello Ior sull’economia della salvezza.

C’è il testo di Aldo Maria Valli, il vaticanista che più da vicino ha vissuto il pontificato di Benedetto XVI. Quello del vicedirettore del Tg1 Gennaro Sangiuliano, che ha affrontato la questione del valore geopolitico del pontificato del “mite professore” di Tubinga. Fabio Marchese Ragona, giornalista di Mediaset e de Il Giornale, che discorre dell’attuale ruolo di Ratzinger in Vaticano, quello da emerito. Marco Tosatti, che rilegge tutte le fasi salienti dei 2864 giorni di pontificato. C’è questo e molto altro. Qui trovate maggiori informazioni.

Chiarisco subito di non credere alla “tesi del complotto”. Tendo a fidarmi di Ratzinger in ogni caso. Il papa ha dichiarato di aver rinunciato per l’avanzare dell’età. Credo che abbia detto la verità. Certo, è emerso come nella Santa Sede esistessero frizioni. Qualcuno, nel libro, parla di “lupi”, cioè degli oppositori di Benedetto XVI durante la sua permanenza al soglio di Pietro. La mia sensazione è che il papa fosse troppo stanco per governare una Chiesa così disunita. Le tesi sulla rinuncia sono molte e nel libro edito da La Vela trovate tutte quelle plausibili.

Verrà fuori, poi, come quella del tedesco sia stata un’elezione poco condivisa. La maggioranza che ha eletto l’ex prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede? Meno solida di quelle che di solito si palesano in Conclave. Abbiamo raccontato anche questo basandoci sul famoso diario segreto di un cardinale rimasto tutt’ora anonimo.

La pubblicazione in questione cerca di fare chiarezza su questo aspetto, ma evidenzia anche l’esistenza di una nostalgia per Benedetto. Un “vuoto di senso”, alimentato dal tempo e dalla vittoria del relativismo, che solo Ratzinger sembra essere in grado di colmare. I fedeli cercano con insistenza notizie sul papa emerito. “Strano destino”, lo definisce Valli, questo della rivalutazione tardiva. Benedetto XVI è stato sottoposto a un continuo “fuoco mediatico” mentre era regnante, adesso viene elogiato da più parti. Ratzinger è stato raccontato male dalla stampa neoliberal. Direi malissimo. “Ratzinger, la rivoluzione interrotta” vuole anzitutto restituire al Santo Padre una narrazione veritiera e coerente. Evito di approfondire ancora. Altrimenti finisco per raccontarvi tutto quello che c’è scritto.

 

CoverRatzinger

 

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