Anche la televisione può essere un ottimo stimolo alla lettura. Il Giornale mi ha inviato sul set praghese della fiction tv dedicata ai Borgia. Oltre a incontrare gli attori e la troupe, ci è stata data l’opportunità di visionare in anteprima gli episodi che proprio questa sera (13 settembre) andranno in onda su Sky Cinema 1. Mi ha colpito una scena in cui un languido Cesare Borgia, giace compiaciuto con una sua amante. Finito l’amplesso è lì che legge un libro. Lei le chiede di che libro si tratti e lui risponde. “Le Meditazioni di Marc’Aurelio”. Poi Cesare si vanta anche di leggerle in greco (l’Umanesimo non era ancora moneta corrente) e si atteggia (quasi fosse un intellettuale engagè) con citazioni. Da condottiero ambizioso e da maschio orgoglioso ne sceglie una adatta per la sua compagna di letto. Eccola: “Solo i malati di mente inseguono l’impossibile”.

Appena tornato dal viaggio, sono andato a controllare. In effetti nella mia biblioteca casalinga mancano i Pensieri di Marc’Aurelio. E sono corso in libreria per rimediare. Ho trovato l’edizione Einaudi (curata da Carlo Carena) e intitolata I ricordi. Però sono disponibili anche molte altre edizioni (Contro le lusinghe del mondo, Rizzoli; Pensieri, Mondadori, A se stesso, Garzanti). E’ un testo ancor oggi valido. Intanto la forma dell’aforisma data a queste riflessioni ben si adatta ai nostri tempi, scanditi dalla brevità dei messaggi (basta dare un’occhiata sui social network per rendersi conto della loro fortuna oggi). E poi gli ammonimenti di questo filosofo imperatore che prima di tutto perseguiva l’autenticità. Il suo “lettore”, Cesare Borgia, di sicuro aveva la stessa ossessione e la stessa libertà intellettuale. Oggi questa lettura potrebbe però produrre utili suggestioni nelle nuove leve dei lettori, condannati (almeno in apparenza) a rimanere privi della capacità di pensare con la propria testa, ossessionati come sono dal bisogno di appartenere a un gruppo ben riconoscibile. Tra le tante perle dell’imperatore filosofo chiudo questo post con un aforisma dedicato proprio alla velocità dei nostri tempi e alla superficialità delle nostre relazioni: “Quanto tempo risparmia chi non sta a guardare quello che dice o fa o pensa il suo vicino”.

 

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