C’è un tesoro nella prigione dei milionari di Hrabal

Succede. E anche spesso. Capita di frequente di interrogarsi sul testo che si ha di fronte? Sarà letteratura? Ci si chiede, a metà strada tra l’essere smarriti e l’essere interdetti. Perché spesso, e sempre più frequentemente, ci si imbatte in romanzi che non danno emozioni, non coinvolgono e non fanno riflettere. E soprattutto non stimolano pietas o altri sentimenti profondi. Questo accade perché lo scrittore (meglio dire lo scrivente) non si mette in gioco e non va al profondo della propria interiorità per far emergere suggestioni e idee di peso. Come dicevo, succede spesso. Ma non sempre. E nelle riletture […]

  

Il raffinato Auden schiavo dei libri gialli

Dire sulle pagine de The New York Review of books che leggere letteratura è un passatempo come un altro, e che non è assolutamente detto che questo stesso modo di trascorrere le ore debba renderci migliori, è come entrare in una curva al momento del derby cittadino e dire che il pallone è uno sport noioso per decerebrati. In entrambi i casi gli autori di questi gesti inconsulti, di queste bravate proditorie, rischiano grosso. Anzi, rischiano tutto.  La rivista americana è uno dei “salotti buoni” dell’intellighentia a stelle e strisce. Lì non ci si può permettere il lusso di mettere tutti […]

  

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