Qualche anno fa, quando collaboravo come assistente volontario alla cattedra di Letteratura italiana contemporanea della Sapienza, mi è capitato di incontrare uno studente operaio. Non uno studente lavoratore. Ce ne stanno tanti. Proprio uno studente operaio. Era la solita sessione d’esami, angosciante per gli studenti e frustrante per chi è chiamato a interrogarli. Ogni tanto, però, anche chi interroga ottiene delle belle soddisfazioni. Nel mio caso capitò proprio quando si sedette di fronte a me questo studente operaio. Avrà avuto la mia età (quindi abbondantemente sopra i trenta), allegro e disinvolto. E già qui le differenze con gli altri studenti […]