La maggior parte dei media, soprattutto se orientati a sinistra, tende ad accusare la polizia, o i servizi segreti egiziani della tragica fine del ricercatore italiano Giulio Regeni. La tesi ha una sua logica: il giovane, oltre a preparare la tesi per il suo dottorato, era attivamente coinvolto con la resistenza al regime del presidente Al Sisi, aveva contatti con personaggi  entrati e usciti dalle prigioni e, pur non essendo accreditato come giornalista con le autorità (cosa che gli avrebbe garantito un minimo di tutela) scriveva articoli contro il governo per “Il Manifesto” e una agenzia on-line vicina ai Fratelli Musulmani. Inoltre, sembra che sul suo cellulare […]