Ogni qualvolta leggo che un cittadino che, per difendere se stesso, i propri familiari o anche soltanto i propri beni, viene messo sotto processo – talvolta addirittura con l’accusa di omicidio volontario se il rapinatore ucciso è colpito alla schiena, mi viene una gran rabbia: se è in regola con la legge (vedi porto d’armi e possesso legittimo dell’arma) deve avere il diritto di difendersi, soprattutto se numericamente è in condizioni di inferiorità, perché supplisce semplicemente a una mancanza dello Stato che non gli ha assicurato la protezione cui avrebbe diritto. Ancora più forte è la rabbia quando vengono messi […]