Mi associo con tutto il cuore al dolore per la morte di altri trecento e più  migranti nel canale di Sicilia, ma da vecchio uomo di mare non posso esimermi dal fare una osservazione che – per quanto ho visto – nessuno ha ancora fatto. Quei disperati che si sono imbarcati su tre gommoni (dico gommoni, neppure barche) quando il meteo prevedeva mare forza otto e onde alte come una casa a tre piani, non si rendevano conto che la traversata sarebbe finita in tragedia? Avevano aspettato, probabilmente, settimane, mesi, forse anni, per tentare di arrivare in Europa, non potevano attendere che le condizioni […]