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Su questa seconda tornata elettorale alle amministrative ha grandemente pesato la tematica dell’immigrazione. Un problema enorme già senza che fosse proposta la surreale discussione parlamentare sullo Ius Soli, a fronte di una popolazione che non sembra avere la minima intenzione di favorirne l’approvazione.

In un momento storico nel quale l’immigrazione è spesso percepita come un pericolo e come una filiera di lucro e di interesse, proporre una discussione parlamentare sul tema, oltre che dare l’idea di una totale lontananza dalle esigenze dell’elettorato comune, costituisce un autogol pazzesco, conclamato dal voto anche in assenza di un centrodestra particolarmente in salute.

La sinistra, stasera, paga a caro prezzo la totale incapacità di rendersi conto di quanto pesi sul proprio cammino l’atteggiamento mantenuto finora sul tema migratorio. Un atteggiamento di assenza programmatica e di ingiustificabile laissez-faire, tra l’altro ancor più deleterio per una porzione politica che della salvaguardia dei più esposti al problema, che sono poi i ceti più poveri, dovrebbe fare il proprio mantra politico, e che pare totalmente aver dimenticato un più proficuo dibattito sull’evitare le partenze, piuttosto che rinfocolare un cosmopolitismo prezzolato sulle ali di arrivi al ritmo di migliaia e migliaia di immigrati al giorno.

Il voto ad una giunta di centrodestra, infatti, viene percepito spesso e volentieri come un voto dato ad un possibile argine contro una gestione senza senso del fenomeno, con una accoglienza ormai insostenibile anche in tanti piccoli comuni di provincia.

D’altro canto, se è vero che queste elezioni confermano la presenza di un polo di centrodestra vivo, trasporne immediatamente nel nazionale i meriti e i successi avuti nel locale sarebbe un errore. C’è molto da lavorare e serve trovare una leadership convincente, capace di lavorare su temi pratici e di battere la sinistra, più che sulle ideologie, sul buonsenso e sul buongoverno, come avvenuto in molti comuni italiani, con un programma chiaro e moderno.

Da questa analisi dovranno ripartire la destra e pure la sinistra, con quest’ultima che dovrà faticare non poco per riguadagnare tutto il terreno perso e, soprattutto, per evitare di perderne dell’altro.

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