Dite ai teorici del “i migranti ci aiutano a lottare contro i padroni” che è da 25 anni che il fenomeno migratorio aumenta e parallelamente la condizione dei lavoratori peggiora, tra assenza di tutele, progressiva precarizzazione e lotte salariali al ribasso, specialmente nelle categorie più umili e a rischio.

La verità è che l’ingresso indiscriminato di persone da ogni parte del mondo in un paese è una bomba sociale in tema di tutele e salari, in una tensione latente che fa sempre l’interesse di chi sta in alto e ha la necessità di comprimere le retribuzioni, come già un Karl Marx faceva notare.

Se in Occidente ed in Italia la sinistra, dietro il falso manto dell’accoglienza per tutti, permette questo meccanismo oppure non è capace di comprenderlo, non si stupisca dei suoi fiaschi elettorali.

Il tutto anche senza limitarci al panorama del centrosinistra, già da tempo ormai lontano dalle esigenze degli ultimi e dei lavoratori, ma guardando anche le ali più radicali di una presunta sinistra “nuova”, sociale e centrosociale che non riesce ancora a metabolizzare questa funzione del fenomeno migratorio, risultando perfettamente inutile nell’ottica di una reale difesa dei lavoratori nella temperie globalista.

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