Comincerei da un’espressione che suona più o meno così: YO = M(mamma al cubo… i figli sono esponenziali!) + M (marito) + L (lavoro), il tutto fratto T (la tata, finché dura!)

Risultato? Eccomi, “IO”, anzi “YO” , con l’incognita Y, praticamente irrisolvibile.

Un’espressione  di vita che non quadra quasi mai quella della mammalavoratrice, che sia al quadrato, al cubo o anche semplicemente “alla prima” (figlia o figlio).

Mammelavoratrici,  tutto attaccato perché ogni giorno non si sa dove comincia l’una e finisce l’altra.

Una sfida che accomuna a partire dal caffé della mattina. Per chi le vede da fuori “le mamme al bar” sono quasi una macchietta, col barista che fa salti mortali per ricordarsi le decine di declinazioni del caffè (fateci caso: cinque mamme chiedono cinque diversi tipi di caffè!). Con i locali che si riempiono e si svuotano nell’arco di un quarto d’ora e chiacchiere chiacchiere chiacchiere che si accavallano e che toccano cose serie e gossip, l’utile e l’inutile, problemi e soluzioni.

Il caffè delle 8 è un luogo aperto dove la rete delle mamme si incrocia, dove si scambiano consigli, idee, notizie, si cercano appigli per soluzioni a quotidiani nuovi problemi. Un tempo in qualche modo  sospeso, che sta in mezzo tra la corsa per arrivare in orario a scuola, e l’avvio del ritmo vorticoso della giornata.

Questo blog vuole essere proprio come quel “caffé delle 8″…

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