Pochi sono i bambini che diventeranno una volta cresciuti campioni olimpici. E altrettante poche le loro olimpioniche mamme. Eppure il video che si sta diffondendo in rete (contagioso come il virus bifronte pancia-mal di gola di questi giorni)  riesce a coinvolgere tutte le mamme del mondo.

Conta infatti già 2,8 milioni di visualizzazioni lo spot – perché di questo si tratta – realizzato dalla Procter&Gamble per le Olimpiadi invernali che si terranno fra un mese esatto a Sochi, in Russia. La multinazionale che produce decine di conosciutissimi prodotti per la casa ma non solo, segue il filone che aveva già inaugurato per le Olimpiadi londinesi: punta sulle mamme e vince ovviamente.

Questa volta si intitola “Grazie mamma” e celebra uno dei  “lavori” delle mamme.

In questo caso quello dell’allenatrice, e nello specifico di quelle allenatrici dietro le quinte che hanno contribuito a far arrivare i loro figli fino sul podio. Un incoraggiamento per ogni caduta. Un appoggio per ogni delusione. Un sospiro per ogni nuova emozione. Perché “prima che il mondo li abbia visti come olimpici, una mamma ha visto le loro potenzialità”.

Ma sulle note di Ludovico Einaudi ogni mamma viene catturata in un vortice di identificazioni rivedendo i propri figli fin da quando hanno mosso i primi passi. Belle le immagini, bellissima la musica, belle le emozioni che suscita. Il mix colpisce nel segno.
Dietro i volteggi sul ghiaccio, le piroette, la gara di sci ogni mamma  va a ripescare nella memoria i suoi personali flash del passato. Ogni volta in cui un bambino è caduto, e poi caduto e ricaduto ancora e la mamma ha fatto il suo “lavoro” . Cioè, come ha spiegato la madre del campione olimpico statunitense Evan Lysacek, “quello di farli rialzare, spolverarli e mandarli fuori per provare di nuovo”. Aiutandoli a superare i propri ostacoli – qualunque essi siano – per raggiungere i propri sogni, qualunque essi siano.

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