compiti-bambiniE finalmente sono arrivate le vacanze di Pasqua. Finalmente già. Devo ammettere che non sono tra quei genitori che vorrebbero le vacanze ridotte al lumicino (pur lavorando e dovendo arrampicarsi come tutti sugli specchi per fare quadrare le estati…). Così come non sono tra quei genitori che vogliono le vacanze dei loro figli strapiene di compiti. Credo che il tempo vuoto  abbia comunque un suo valore. A tutte le età e più che mai da piccoli. Quando vuoto d’altronde il tempo non è mai. Vabbè. Detto questo, mi ha fatto particolarmente piacere leggere i compiti per le vacanze che una maestra di un paese in provincia di Ferrara ha dato ai suoi alunni.

Lei si chiama Margherita Aurora, ha una quarantina di anni e insegna in seconda elementare di una scuola a Copparo.

Già qualche anno fa Elisa Squillaci, illustratrice di libri per bambini, e Maria Giuliana Saletta, insegnante e scrittrice per ragazzi sulle loro pagine del giornale Echino, edito dalla Casa Editrice Mammeonline avevano stilato una lista di compiti davvero originali (qui il link ai compiti suggeriti http://www.echino.it/come-la-penso-sui-compiti-le-vacanze). Si va dal “fare una capriola al giorno”a “Inventare le parolacce da dire quando si è arrabbiati, tipo: oh bulacca! peralessa! facciadibrodinoriscaldato” fino a “Assaggiare tutti i gusti del gelato. Guardare le stelle cadenti e esprimere il desiderio più bello”.

Ora anche quello della maestra maestra Margherita  è un decalogo davvero fuori dall’ordinario. Eccolo. Si comincia con “Fai delle belle dormite riposanti, pisolini compresi“. Eppoi: “Se il tempo è bello non stare chiuso in casa, esci e gioca all’aperto”.  “Passa tutto il tempo possibile con i tuoi genitori: se la mamma cucina qualcosa aiutala leggendole la ricetta e allungandole qualche ingrediente; se il papà ha tempo fai delle belle passeggiate all’aperto con lui, a piedi o in bicicletta”.

La maestra invita i suoi piccoli allievi a passare più tempo con i nonni, farsi raccontare delle storie e fare un disegno su questi racconti “da appendere poi in classe”. Invita a giocare con fratelli e amici “in allegria” con “rispetto e pazienza”.

Cerca di guardare meno tv possibile e se fai un piccolo viaggio non giocare tutto il tempo ai videogame, guarda il paesaggio leggi i cartelli…”. L’unico compito tradizionale è riservato all’ultimo giorno, al martedì prima di rientrare a scuola: ripassare le tabelline da 0 a 5 “ripetendole ad alta voce”. E per finire Controlla con cura l’astuccio e la cartella, così da tornare a scuola ordinato e pronto al lavoro di classe”. E’ qui infatti che i bambini fanno il lavoro che conta davvero. E a quanto pare la maestra Margherita ne è talmente sicura  che in un’intervista rilasciata al quotidiano “La nuova Ferrara” ha detto: “Faccio questo lavoro da venti anni ed è da tanto tempo che pensavo alla svolta. I miei alunni non dovranno stare con le mani in mano, anzi avranno tanto da lavorare. E sono certa che il loro impegno sarò massimo perché i bambini, tutti, sono diligenti e responsabili e loro per primi hanno capito che si tratta di compiti veri e propri”.

Non sono uno scherzo. Il suo è un tentativo di fare capire ai bambini il valore di alcune cose che troppo sfuggono alla quotidianità. E infatti aggiunge: “Ne ho parlato con loro. Abbiamo analizzato punto per punto, parola per parola. Li ho anche invitati a leggere delle storie per mamma e papà, a fare disegni che appenderemo in classe, a prendersi cura degli animali. Insomma a fare tutte quelle cose che generalmente passano in secondo piano per mancanza di tempo e non certo di voglia. La mia è una classe bellissima, multietnica e molto attenta. I bambini vedono più me che i genitori e la responsabilità è dunque enorme” .

 

 

 

Tag: , ,