vacanzeMi sono troppo divertita oggi a leggere la lettera aperta della mamma blogger dell’Huffington Post ai suoi figli.  Leggetela.

Parla di vacanze. E di regole che si sregolano durante l’estate. Di adolescenti che cercano la loro strada disseminandola di calzini  come fossero le molliche di pane della fiaba di Pollicino.

Parla di confini che, in questo periodo, e all’improvviso, devono essere ogni anno rivisti, corretti, allargati, misurati, ricomposti e negoziati a seconda dell’età…

Quando arriva l’estate c’è più tempo per stare con i figli.  Ed è anche l’occasione per ripensare ad alcuni comportamenti (nostri)  e sintonizzarli sulla nuova stagione. Diciamo che possiamo pensare di darci anche noi dei compiti per le vacanze.

Eccoli, in 10 punti che abbiamo realizzato con l’aiuto di Federica Mormando, psichiatra, psicoterapeuta presidente di Eurotalent che si occupa da 30 anni di bambini e ragazzi con un alto potenziale intellettivo. 

1) Allegria e leggerezza –  Il sorriso è l’enzima migliore per rendere bella la vita. E la leggerezza. Ci sono famiglie in cui tutto è pesante, dai piccoli inconvenienti quotidiani, alle mancanze lievi di figli, genitori, conoscenti… In realtà quasi tutto può essere reinventato con un po’ di letizia. Invece che rimproverare arrabbiarsi, fare gesti insofferenti, si può quasi sempre scherzare un po’. E badate bene: non solo non vuol dire minimizzare, ma resta anche più impresso di un rimprovero.

2) Aiutiamoci – Sempre con allegria, le vacanze sono per tutti, quindi tutti collaborano: a vestire i più piccoli, a sistemare la casa, a fare le valigie, la spesa, ecc.

3) Bilanci – I soldi di questi tempi non sono tanti, ma anche chi non ha problemi economici dovrebbe contarli, per insegnare ai ragazzi che non tutto è scontato. Quindi si fa insieme il budget per le vacanze e ognuno decide come spendere e a cosa rinunciare. Si potrebbe anche dare una cifra definita e concordata sempre secondo il budget e poi ognuno se li spende come vuole. Quando il tesoretto di ognuno è finito, BASTA.

4) Compiti – La vacanza è vacanza. Lasciare almeno un mese SENZA COMPITI. Poi si programmano in ore precise della giornata da concordare. I ragazzi devono farseli da soli, niente genitori seppelliti fra libri e libretti.

5) Educazione al bello – Le vacanze sono un’occasione per la bellezza. Del mare, del cielo, dei monti e della città. Andiamo in giro senza comprare. Ogni cosa è un’occasione. Che colore ha il cielo? (studiandoci prima i sinonimi: azzurro, celeste, ceruleo, grigio, plumbeo….) Un gioco per osservare bene e divertirsi a raffinare sensazioni e vocabolario, di tutti.

5) Anche i genitori devono poter stare in pace. Dividere i momenti in cui si gioca coi piccoli da quelli in cui i piccoli devono rispettare il NOSTRO riposo.

6) Regole. Devono essere pochissime, meditate e su queste bisogna essere inflessibili. Sul resto, lasciamo spazio!

7) Ascolto. “Vorrei parlare di più con mio padre, se non parlasse solo di scuola”, è una frase ricorrente. Parliamo di tutto, non solo di cose serie, ridiamo coi figli. Se si crea un rapporto fluido, quando c’è qualcosa di serio, i ragazzi si avvicinano da soli.

8) Amici dei figli – Non facciamo i finti giovani. I ragazzi adorano i veri padri e le vere madri, grandi, che ascoltano e non danno sempre giudizi.

9) Rispetto reciproco – Fondamentale. Se arriva una parolaccia all’indirizzo dei genitori, offendersi, ma anche pretendere un sinonimo che non sia turpiloquio. E’ un buon esercizio. Non permettere che i ragazzi frughino nelle nostre borse, né che si impadroniscano dei nostri cellulari e simili. Idem con loro. Da parte nostra.

10) A casa – Il rientro a casa deve essere piacevole: appena arrivati, andare a mangiare una pizza, fare una passeggiata, insomma, non precipitarsi dietro a quelle alle faccende che rendono desiderabile subito andarsene via...

 

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