Alle volte succede che una innovazione tecnologica cambi il corso della storia.

Ad esempio, l’uso degli “archi lunghi” da parte dei contadini inglesi contro la cavalleria francese alla battaglia di Agincourt segnò (senza che nessuno disarcionasse a distanza i nobili corazzati) la fine del Medio Evo. Qualcosa di simile potrebbe ora succedere con lo sviluppo di un sistema anti missilistico messo a punto da Israele. L’idea di creare uno scudo missilistico contro la Russia era già stata lanciata da Reagan. Non fu mai realizzata ma i sovietici ci credettero innescando una corsa agli armamenti il cui costo per una economia sottosviluppata come quella moscovita fu una delle cause dell’implosione del regime.

Il costo di quello che gli israeliani chiamano “Cupola difensiva” resta altissimo: 200.000 dollari per missile sparato. Ma gli sviluppi tecnologici che hanno provocato hanno permesso di creare un sistema capace di bloccare un missile sparato da solo sette chilometri (come quelli lanciati da Gaza nelle due scorse settimane contro il territorio israeliano) rivelandosi a detta del portavoce militare israeliano “efficente al 90%”. I 300 missili (fra cui quelli di tipo GRAD) nelle due scorse settimane non hanno provocato un morto (fra il milione di civili obbligati a ripararsi nei rifugi) qualche danno materiale e civili ospedalizzati per lo shock.

L’effetto di questo sistema di difesa anti ballistico ancora segreto solleva interessanti questioni.
1. Distruggere 27 missili in volo e lanciati da una distanza di 7 chilometri significa possedere un sistema di identificazione del missile nemico con capacità di reazione in due secondi.

2. Se sono stati sparati 300 missili e solo 27 abbattuti cosa é successo agli altri? Apparentemente sono stati dirottati in volo su zone non abitate.

3. Se il sistema é in grado di intercettare un missile in due secondi, intercettarne uno lanciato da duemila chilometri con 12-15 minuti a disposizione vanifica il suo scopo.

4. Un sistema di difesa del genere offre alla politica e alla diplomazia spazi nuovi di negoziato e diminuisce la necessita di reazioni militare terrestre contro i responsabili del lancio dei missili (nel caso specifico dei gruppi islamici a Gaza che rifiutano di accettare il cessato il fuoco contro Israele ordinato da Hamas)

5. In senso più lato il sistema svalorizza gli enormi investimenti fatti da molti governi per sviluppare missili ballistici a media e lunga portata.

Ogni sistema bellico trova prima o poi una risposta difensiva o offensiva. Quello che questa innovazione israeliana potrebbe significare é incidere sull’equilibrio del terrore che ha dominato la strategia da quando l’arma nucleare é entrata nell’arsenale delle grandi potenze.