Mentre tutti gli occhi sono puntati sulla Turchia pensando che questo grande paese democratico e in piena espansione economica sia sull’orlo di una spaccatura, per il momento le sommosse concentrate attorno a Istanbul laica sono un segno grave per il regime ma non ancora tragico (la borsa é scesa del 10%). Intanto qualcosa di più importante sta succedendo in Siria: l’inizio del rovesciamento delle sorti della Guerra civile con un limitato successo delle forze governative (per quanto stanchissime ) su quelle dei ribelli.

Quattro sono le ragioni di questo rovesciamento delle sorti di una guerra settaria atroce che in due anni ha provocato 90 mila morti, un milione di profughi per non parlare delle distruzioni e delle rovine economiche di un paese che pareva uno stato solido.

1. L’entrata in campo di 10 mila miliziani libanesi shiiti del Partito di Dio, gli Hezbollah, che stanno di fatto portando il peso della lotta contro i ribelli.

2. L’arrivo di armi sofisticate russe a Damasco.

3. L’ottimo impiego di queste armi – droni inclusi -da parte dei consiglieri militari iraniani.

4. Il settarismo suicida dei gruppi rivoluzionari, aiutato in questo dall’impotenza militare e politica dei paesi che si sono schierati data parte dei rivoltosi.

E’ sempre pericoloso in guerra fare pronostici. Ma la riconquista di Aleppo da parte dell’esercito potrebbe essere un segnale chiaro di quanto succederà nelle prossime settimane.

In questo momento le sorti sono ancora in bilico. Ma é possibile intravvedere in caso di salvataggio russo del regime di Assad quali potrebbero essere i vincitori e i vinti in questa “Guerra di Spagna” araba

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Vincitori:

1. La Russia. Si sta vendicando della Nato e dell’Europa per lo schiaffo infertole nell’operazione contro Gheddafi. Dispone di una grande base navale nel Mediterraneo. Propone una conferenza di pace (Ginevra 2) a cui l’opposizione siriana si rifiuta stupidamente di partecipare e dalla quale potrebbe nascere un compromesso con l’America per un salvataggio negoziato del regime di Assad. Nessuno ormai potrà occuparsi del Medio Oriente senza tener conto degli interessi e delle ambizioni di Mosca.

2. L’Iran che mantiene la sua presenza in Siria e che infonde miliardi a sostegno di Assad.

3. Gli Hezbollah che rinforzano il loro ruolo nella crisi e dimostrano soprattutto a Israele la loro nuova capacità di combattimento.

Sconfitti:

1. I paesi arabi sunniti che hanno sostenuto con soldi e armi la rivolta, in primo luogo l’Arabia saudita, il Qatar e l’Egitto.

2. I palestinesi di Gaza, Hamas, a cui l’Iran ha tolto gli aiuti finanziari e militari e quelli di Ramallah che una volta di più si sono schierati dalla parte sbagliata.

3. La Turchia che in quest guerra dopo aver rotto con Assad, suo storico alleato, non ha saputo né guidare né sostenere i ribelli dimostrando una debolezza che non è del tutto estranea né con l’accordo di armistizio firmato coi Curdi né al fermento popolare anti governativo a cui stiamo assistendo.

4. L’Europa, una volta di più dimostratasi disunita, impotente e politicamente confusa.

De Gaulle nelle sue memorie del 1943 scriveva: “Verso il complicato Levante volavo con idee chiare”. Molti politico stanno ora volando verso un Levante sempre più confuso, ma apparentemente nessuno con idee chiare e volontà di azione.