Ma come? Le donne in Medio Oriente si fanno esplodere fin dal 1985 e qui in Europa niente?, si chiedevano infastidite le patite delle quote rosa. Be’, questa settimana son state accontentate. Hasna Ait Boulahcen, 26 anni, è la prima shahida — una jihadista donna — kamikaze europea. I pezzettini del suo corpo sono ancora disseminati nel centro di Saint Denis, dopo il raid delle teste di cuoio dei giorni scorsi a Parigi. alta def

    In questa foto Hasna sfoggia il perfetto jihad style total black con velo  abbinato alle scarpe, make up tono finto sbattuto e posa da rapper di Brooklyn. Manca il must have di questa stagione: cintura esplosiva, ma datele tempo e soddisferà le esigenze delle fashion victim più oltranziste.

   Di Hasna esistono due versioni on line e nella vita, come mostrano i selfie del suo profilo Facebook. Prima e dopo la cura a base di jihad.

    Fino a pochi mesi fa il suo nickname era “Cowgirl” — a causa dello Stetson che amava sfoggiare — andava alle feste e non aveva ancora sviluppstetsonato un’allergia al fondotinta. Aveva fondato un’impresa edile, poi chiusa con la crisi. E si sa come succede quando ci si ritrova con un sacco di tempo libero e un cugino terrorista. Soprattutto se il cugino è il famoso Abdelhamid Abaaoud, da molti considerato la mente dietro attentati di Parigi. Pare che il salto dal cappello da cowboy al velo sia stato inaspettato come un bombardamento aereo. Per alcuni amici è stato uno shock, per altri “ha solo cambiato la marca di imperialismo”.

Dopo il venerdì 13 più sfigato della storia francese, da alcuni giorni la polizia teneva sotto controllo il suo Iphone e lei del suo Iphone non poteva fare a meno. “Era sempre su Facebook e WhatsApp!” spiega il fratello Youssouf Ait Boulahcen. “E fumava anche come un turco. E dire che era di origine marocchina…” ha aggiunto.

Era lei il tramite tra i terroristi della strage di Parigi e il califfato in Siria e, dopo l’ennesimo messaggino di urrà per il Bataclan che “modestamente lo abbiamo firmato noi”, la notte di mercoledì le teste di cuoio hanno deciso di entrare in azione e sono saliti sul tetto del palazzo di fronte allo squat di Rue du Corbillon 8 dove la nostra Hasna si nascondeva insieme al cugino e un altro amichetto suo.

“Alzate le mani e avvicinatevi alle finestre” ha gridato la police tenendoli sotto tiro.

Me la immagino Hasna nella stanza vuota, smettere improvvisamente di chattare, indossare la cintura tutta fili ed esplosivo e avvicinarsi passo dopo passo alla finestra.

“Aiuto, quello non è mio cugino. Non li conosco sti due ceffi! Aiutatemi!” avrebbe detto non si sa bene se alla polizia o ad Allah.

Nessuno dei due, comunque, ha risposto. Con la polizia non si sono mai trovati, e neanche con Allah aveva mai legato molto.

“Non era religiosa, mai una volta che l’abbia vista leggere il Corano” racconta il fratello. “Non so perché volesse tanto fare la guerra santa… insomma, si chiama santa per un motivo, no? Io gliel’ho detto di lasciar perdere, ma lei mi ha risposto non ero né suo padre né suo marito. ‘Ti dico qualcosa io che vai a calcetto? No! Allora rispetta i mie interessi!’ Era fatta così mia sorella…”

Braccata, Hasna fa un altro passo verso la finestra e i poliziotti, pronta ad azionare il detonatore della cintura esplosiva. Poi, però, all’ultimo ci ripensa. “Ehi, Abdelhamid…”  dice al cuginetto terrorista a breve distanza, anche lui sotto tiro. “Io farmi esplodere lo posso anche fare, ma mi confermi che c’è il Paradiso dopo?”

“Va’ tranqui’” le risponde lui, immobile nel buio.

“Ummm… Non so… Questa cintura neanche mi dona… E se poi mi scattano delle foto e mi taggano?”

“Pensa a tutte le cose che hai letto che ti godrai nel Paradiso” le dice Abdelhamid paziente.

Lei zitta.

Hasna, lo hai letto il Corano che ti ho prestato, vero?

Lei zitta.

“Che kamikaze della ceppa!” sbuffa l’altro terrorista più in là. “Sempre detto che il jihad è ‘na roba da uomini!”

“Eddai, lo sapete che mi annoia leggere” fa Hasna. “Almeno fosse stato un audiolibro… lo avrei ascoltato mentre scrivevo qualche post di propaganda.”

Il cugino fa un verso con la bocca così forte che tra un po’ Hasna si fa esplodere per sbaglio.

“Senti, visto che tra poco ci vado… in Paradiso… almeno, dammi una preview. Ho sentito che per ogni martire sono pronte 70 vergini poppute che vengono rottamate e sostituite ogni 70 anni, ma per me che ci scappa? Che poi, ragazzi, non ve lo volevo dire, ma siete sicuri che voi ve le sapete gestire 70 vergini vogliose?”.

Nel paradiso ci aspetta l’erezione eterna. Allah è un dio misericordioso…” le spiega il terzo, feliciotto.

Lei ci resta un attimo. “Ah… quindi voi vi beccate l’erezione eterna. E io? Come minimo voglio 70 Ryan Gosling solo per me. L’ho visto in ‘Solo Dio Perdona’ e non era male come… ehm… recitava. Ecco 70 come lui mi van benissimo. Ma non vergini. Altrimenti sai che noia… allora? Si può fare?”

“Venite avanti piano e aprite gli scuri!” grida la polizia dall’altra parte della strada.

I tre fanno un altro passo verso le finestre.

Il cugino, cintura esplosiva anche lui, sfoglia il suo Corano tascabile. “No, qui non si parla di nessun Ryan Gosling, mi dispiace. Ma, se ti interessa, nel Paradiso le donne non avranno mai più le mestruazioni.”

Lei lo guarda come a dire “esticazzi…”

“Pensa, potrai dire basta agli assorbenti” continua Abdelhamid.

“E niente soldi per pillole o succo di mirtilli…” aggiunge il terzo stranamente informato sui rimedi per la sindrome premestruale.

“Sì, ma poi non avrei più scuse perché sono isterica” fa Hasna. “Dovrei inventare qualcos’altro. Umm… Non so…” dice perplessa, intravedendo i poliziotti dall’altra parte della strada. “Perché ho la netta sensazione che l’erezione eterna non sia paragonabile al ciclo bloccato? Non è che stai cercando di fregarmi? Perché se stai cercando di freg…”

BOOOOOMMMMM!

Il piano crolla e volano arti dappertutto.

Ma non è stata Hasna a farsi esplodere, come scoprirà la polizia più tardi, dopo aver ricomposto il puzzle di resti organici. E’ stato Abdelhamid che, non sapendo bene come uscirne e ammettere di fronte alla cugina che… sì, in effetti sulla versione femminile del Paradiso bisogna ancora lavorarci, ha fatto la prima cosa che gli è venuta in mente: farsi esplodere con tutto il palazzo.

Mentre c’è chi piange per la prima kamikaze europea mancata, i nostri inviati raccontano di averla vista alle porte del Paradiso attaccata al suo Iphone. Stava parlando con Allah, voleva sapere se per caso poteva scaricare l’ultima versione del Corano. Quella con l’opzione Ryan Gosling…

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