La figura di un sacerdote si staglia nella solitudine di un capannone per benedire per l’ultima volta la fila di bare che l’obbiettivo non riesce a contenere facendole apparire infinite. Il coronavirus ha messo l’umanità occidentale di fronte al più nascosto dei suoi tabù e alle più inconfessabili alienazioni. La vecchiaia, il dolore, la malattia e la morte sono improvvisamente reali in quella colonna di mezzi militari che trasporta la generazione dei nostri padri, del dopoguerra e del boom economico, falcidiata per sempre. Immagini che come uno schiaffo, hanno risvegliato le coscienze e illuminato, come un lampo, i contorni di […]