Grande, grandissima mostra, questa che “celebra” la figura di Augusto imperatore romano  alle Scuderie del Quirinale a Roma. Resterà aperta fino al 9 febbraio 2014 anno in cui ricorrerà il bimillenario della morte del princeps deceduto a Nola il 19 agosto dell’anno 14 dopo Cristo. Una mostra  nuova e attualissima che rompe il silenzio  sull’imperatore   che durava dal lontano 1937, ovvero in epoca fascista, quando ci fu la colossale esposizione “Mostra augustea della romanità” nel Palazzo delle Espozioni. Ma mostra quella oggi in corso che oltre che essere letta da noi storici sotto il profilo storico ed estetologico  porta a riflettere sullo stile e sulla politica del divus Augustus, l’Augusto divinizzato, l’imperatore che durante i quattro decenni  del suo principato portò i confini di Roma  oltre l’intero bacino del Mediterraneo. Nella mostra non troviamo né elementi pittorici né architettonici, perchè per i primi basta andare a Roma sul posto per scoprire le diverse pitture parietali, per i secondi i luoghi fisici vanno dall’Ara Pacis al Teatro Marcello  eppoi tutti i monumenti augustei; invece qui ecco marmi, ori, argenti, vetri, sculture, bronzi, terrecotte,monete, gemme,cammei, arti minori,tripodi, anelli, torsi, crateri, ritratti.   Appena in mostra la colossale statua marmorea  di Augusto, alta più di due metri, ritrovata nel teatro antico di Arles, il cui torso fu rinvenuto nel 1750, la testa nel 1834. Molte opere provengono da prestiti da musei del mondo come il British, il Metropolitan, e il Louvre.  Tra le opere più significative della mostra non possono sfuggire il Doriforo di Pompei,la famosissima statua di Augusto detta da Prima Porta  e prestata dai Musei Vaticani, ritrovata sulla via Flaminia nella Villa di Livia  e che è stata  sempre presente nelle effigi
dell’imperatore. Come anche la statua  togata con capo velato rinvenuta nel 1910 tra le fondamenta di una casa in via Labicana a Roma. Ancora oggi Roma offre tracce grandiose di questo eccelso,dall’Ara Pacis, ai resti della Meridiana in Via Campo Marzio, dal Mausoleo di Augusto  in Piazza Imperatore Augusto all’Obelisco di piazza Montecitorio, dal cippo del miliarum in Foro Romano fino alla Caserma dei vigili del fuoco istituiti nel 6 d.c. Con l’Augustus che vuol dire eccelso, nasceva l’Impero e si chiudeva la Repubblica Romana, e soprattutto al Divus  figlio adottivo e pronipote di Cesare si devo uno stile tutto nuovo,  un percorso di grandezza per i successi militari e politici. E se volete può essere un esempio ancor oggi per quest ‘Italia in decadenza, “non donna di provincia ma bordello” per dirla con il Sommo poeta Dante, giacchè Augusto non è solo modello artistico, ma esempio di politica lungimirante,
giacchè unificò l’Impero e divise le provincie, unificò il fisco imperiale e riorganizzò l’amministrazione di Roma.

 Carlo Franza

 

 

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