Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è infilato in una polemica che ha fatto il giro del mondo, per una dichiarazione di politica culturale che ha svelato quanto poca sia la cultura che gli appartiene. E con questo va agli ultimi posti nella classifica dei presidenti degli States. Ora, poiché non sa come tirare fuori l’America dalla congiuntura pesante che attraversa, stretta anche da una disoccupazione alle stelle, ecco che in Wisconsin per lanciare il suo piano di occupazione (Discorso sullo Stato dell’Unione), mentre teneva un discorso in un impianto General Electric, e spingere così l’industria manifatturiera, incitava i giovani americani a scegliere quel settore perchè avrebbero prima trovato un lavoro e probabilmente potuto guadagnare anche di più. Ed ecco l’uscita: “Vi garantisco – ha detto – che si possono fare potenzialmente molti soldi con specializzazioni nel settore manifatturiero rispetto ad avere una laurea in storia dell’arte». E ancora: “Voglio dire soltanto che voi avrete una grande carriera e un buon salario senza dover sobbarcarvi quattro anni di college, a patto naturalmente di avere le capacità e l’addestramento necessario”. Non ho mai amato Barack Obama ma queste parole me lo fanno amare ancor meno. Linguaggio cinico. In realtà Obama non è mai stato un grande presidente, diciamolo pure, non è della statura dei Kennedy, dei Bush…, e ha perfettamente ragione la collega Linda Downs, direttore esecutivo e Ceo della “College Art Association” l’organizzazione che riunisce laureati in storia dell’arte, professori e curatori di museo, con la sua uscita “O mio Dio, è terribile; val la pena ricordare che molti dei più importanti innovatori della Nazione, anche in campi come le tecnologie, il business, e perfino le discipline militari, hanno un diploma in Humanities”. Sollevazioni in tutto il mondo e nelle università più illustri, da “La Sapienza” di Roma a Oxford per quanto detto da Obama, senza tralasciare anche tutti quei professori, esperti e accademici che fanno parte della sua base elettorale. In realtà Obama non ha mai avuto in casa una bella collezione d’arte, pensa piuttosto con la sua consorte a coltivare l’orto negli spazi della Casa bianca, e non ha mai gradito i ritratti e le caricature che in questi anni sono stati realizzati, come il “nudo immaginario” di Karine Percheron Daniels, il dipinto “The Truth”(La verità) dell’artista newyorkese Michael D’Antuono  o  “l’Obama ritratto in abiti arabi” di Mohammed Kanoo per una mostra a Dubai. E dire che Goethe ha detto: “per sfuggire al mondo non c’è niente di più sicuro dell’arte e niente è meglio dell’arte per tenersi in contatto con il mondo”. E Ippocrate: “ L’arte è eterna, la vita è breve”.

Carlo Franza

 

Tag: , , , , , ,