Ecco come si presenterà l’Italia, l’Europa e il mondo fra qualche tempo. Ce lo dice la scienza. Non ci cade tutto dal cielo, ma tutto avviene per l’incivile comportamento dell’uomo. La Francia si presenta dimezzata e l’Italia con le Eolie sommerse e… anche qualche isola in più, cioè la Puglia. Venezia scomparirebbe e anche Trieste. Il mare dovrebbe arrivare a Parma e Modena. La pianura padana verrebbe erosa e una strisciolina di terra dividerà Adriatico e Tirreno, vale a dire l’Appennino. Al Sud erosioni su Roma e inabissamenti. La Sardegna avrà un’isoletta satellite. Tra le vittime nobili piazza san Marco, il Colosseo, il castello degli estensi a Ferrara, Piazza Italia a Trieste ed anche Firenze dovrebbe avere grossi problemi. Povero paesaggio italiano, che porta impresso sul suo suolo i capolavori assoluti del mondo, con le nostre coste, colline, montagne, cui sono approdate le prime civiltà del mondo, andrebbe incontro a una trasformazione inimmaginabile; e le nostre città che sono oggi il traino della cultura e del turismo internazionale, e dunque immagine di un paradiso salvato, nel prossimo futuro rischiano in parte di saltare, e in parte far mutare il naturale percorso storico per cui sono nate. L’illustre collega e storico dell’arte Cesare Brandi, con il suo “Terre d’Italia”, che altro non è che un racconto dei suoi viaggi lungo la penisola, ne ha tessuto le bellezze ed evocato quanto già scomparso ed è stato violato da cementi infami.

È quanto il National Geographic prospetta se tutti i ghiacci del mondo si sciogliessero e andassero quindi ad innalzare il livello del mare. Secondo le previsioni del National Geographic, a venire inghiottite dal mare ci sarebbero anche Roma, Napoli, un pezzo di Puglia e di Sicilia, ed anche mezza Liguria. Il Gargano e il Salento diventerebbero isole, e non sarebbero le uniche. “A partire dal prossimo secolo, se non prima — scrive il mensile statunitense —, un grande numero di persone dovrà abbandonare le aree costiere della Florida e di altre parti del mondo. Alcuni ricercatori temono un’invasione di rifugiati climatici”. Secondo la rivista scientifica, l’intero processo di scioglimento di tutto il ghiaccio presente sul globo terracqueo — circa otto milioni di chilometri quadrati — dovrebbe avvenire in circa cinquemila anni, ma la continua immissione di inquinanti nell’atmosfera ne sta velocizzando il fenomeno. La mappa interattiva( vedi foto )mostra come un satellite vedrebbe la Terra se questa raggiungesse una temperatura media di 26,6 gradi Celsius al posto degli attuali 14, senza ghiaccio e di conseguenza con un innalzamento della marea di quasi 66 metri rispetto a oggi. Una vera apocalisse. “Un aumento inevitabile di qualche metro del livello del mare avverrà anche se smettessimo oggi di emettere ogni tipo di gas, a causa di quelli già presenti nell’atmosfera”, spiega Gavin Foster, geochimico britannico, “ma l’unica cosa che è possibile fare è esattamente questo, cambiare drammaticamente direzione il più in fretta possibile nell’emissione dei gas serra per evitare tali mutamenti”.

Ecco, perchè è compito di tutti noi incominciare a far qualcosa, perchè tutto ciò possa non avvenire. E soprattutto la salvaguardia come obiettivo prioritario dei governi ad iniziare da quello in carica -governo Renzi- che sta girando a vuoto su mille, dico mille, serie problematiche. E’ un segno di civiltà.

 Carlo Franza

 

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