La galleria A arte Invernizzi di Milano ha impaginato una ricercatissima mostra personale di Grazia Varisco il cui percorso espositivo, pensato dall’artista in relazione agli spazi della galleria, intende approfondire le tematiche affrontate dall’artista durante l’ultimo decennio, mettendole in dialogo con alcuni lavori realizzati all’inizio degli anni Ottanta. Al piano superiore della galleria sono esposti lavori appartenenti ai cicli dei “Quadri comunicanti” e delle “Risonanze al tocco”, che presentandosi come entità percettive intense e cariche di energia, invitano lo spettatore a farsi coinvolgere in un momento di interazione sensoriale che stimoli vista, tatto ed udito. Questo gioco di rimandi e contrapposizioni, reiterato ed ironico, basato sull’utilizzo della “piegatura” della materia come momento di apertura verso la terza dimensione e come attimo di spaesamento sensoriale, si nota anche negli “Gnomoni” degli anni Ottanta, che si affacciano sulla parete delle scale ed uniscono idealmente gli spazi della galleria. Al piano inferiore si trovano opere recenti in cartone ed in metallo, esposte per la prima volta in questa personale, che ripropongono in immagine l’esperienza dell’allineamento ed il disagio percettivo della variabilità delle forme regolari, come se la materia di forma rettangolare fosse appesa ad un filo e mossa dal vento. Negli altri spazi della galleria sono esposti anche alcuni lavori dell’artista milanese, esponente di rilievo dell’Arte Programmata e del Gruppo T che ripercorrono il suo iter creativo a partire dalla fine degli anni Cinquanta.

Mostra di grande respiro culturale, di fondata storicità, che dà idea forte della spiccata personalità artistica che è stata ed è Grazia Varisco, capace ancora oggi di indagare e ricercare spazi e movimenti, sensorialità e percezione.

Carlo Franza

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