Aperta e inaugurata a Londra la mostra “The Institute Of Sexuology” presso la Wellcome Collection.“Spogliatevi la mente”, è il motto di una mostra al Wellcome Trust di Londra: un invito ad un viaggio nel tempo sulle diverse forme di sessualità. “Ogni generazione ama pensare di aver inventato il sesso. Ma è sufficiente una breve occhiata alla mostra per mettere in crisi l’idea che noi siamo più audaci e più curiosi dei nostri antenati. Anzi, scoprirete che abbiamo molto da imparare da loro”, commenta Honor Beddard, direttrice di questa mostra gratuita aperta fino al settembre 2015. E’ una candida esplorazione degli atti privati più discussi pubblicamente dai pionieri del sesso, e ospita 200 oggetti tra materiali d’archivio, arte erotica, strumenti di ricerche scientifiche. In pratica è il percorso che ci spiega l’evoluzione della sessuologia. Basta una rapida occhiata per rendersi conto che non siamo affatto più audaci dei nostri antenati ma anzi che abbiamo molto da imparare da loro. Certo, l’anello di ferro anti-masturbazione maschile rappresenta un retaggio dei pregiudizi dei secoli passati ma oggetti ben più antichi, originari del Giappone o dell’Africa testimoniano della fervida immaginazione dei nostri avi in materia. Il titolo principale dell’esposizione, “L’istituto di sessuologia”, è stato scelto in onore del medico tedesco Magnus Hirschfeld perseguitato dai nazisti, uno dei precursori nella ricerca sulle pratiche sessuali e ancora oggi considerato uno dei padri fondatori dei movimenti di liberazione sessuale. La mostra vuole anche essere un omaggio ai grandi sessuologi del passato, dal medico tedesco Magnus Hirschfeld, a cui è dedicata, a Bronislaw Malinowski noto per le sue ricerche a Samoa, a Maria Stopes , fino a Sigmund Freud. Dulcis in fundo, i visitatori potranno prendere posto nella cabina di legno creata dallo psicanalista Wilhelm Reich, che avrebbe dovuto funzionare come un accumulatore erotico e costituire una “possente esperienza sessuale” per tutti. “L’accumulatore di orgone”, un macchinario su cui ti devi sedere, preferibilmente nudo, per sprigionare la libido. O almeno questo credeva lo psichiatra Wilhelm Reich che l’ha inventato. Riteneva anche che curasse il cancro e altre malattie, motivo per cui fu accusato di essere un imbroglione, finì in carcere e i suoi libri furono bruciati. La stessa cabina che ha ispirato a Woody Allen il suo “orgasmotron”.Il macchinario è meglio noto con il nome di “orgasmometro”,ha ispirato a Woody Allen il suo “orgasmatron” per il film “The sleeper” (il dormiglione) del 1973 “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere…” .

Girando per la mostra ci si imbatte in membri eretti, dalla porcellana peruviana al vasellame greco, e nelle tante posizioni sessuali disegnate sugli oggetti giapponesi. Sculture divine. E poi c’è l’elefante. Come potete immaginare il pene di un elefante non è insignificante, ha una vita propria, un controllo muscolare straordinario. Infatti gli viene dedicato parte del documentario tratto dagli archivi del sessuologo Alfred Kinsey, interessato alla copulazione degli animali, inclusi i due maiali gay della Guinea. Il punto di partenza della mostra è la biblioteca del sessuologo tedesco Magnus Hirschfeld, il cui istituto di ricerca sessuale nacque a Berlino nel 1920. Fu poi chiuso e bruciato dai nazisti. Hirschfeld era omosessuale, ebreo, socialista: tutto ciò che i nazisti detestavano. Scappò ma morì in Francia due anni dopo. C’è la sezione dedicata a Freud, a Virginia Johnson e William Masters, a Richard von Krafft-Ebing, il quale, a differenza dei colleghi, non era un liberale. Riteneva che il sesso servisse a scopo riproduttivo, l’aspetto ricreativo era per lui assolutamente innaturale. La Germania era all’avanguardia nella ricerca durante il diciannovesimo secolo, così come lo era nella sessuologia, considerata una branca della psichiatria. Seguiva la Francia, infatti viene esposto il libro “Les charmes de la masturbation” che elencava i piaceri della masturbazione, mentre l’Inghilterra restava bacchettona e pubblicava “The Secret Companion” dove si riteneva l’onanismo causa di debolezza sessuale. La Gran Bretagna però produceva anche degli illuminati, vedi la scozzese Marie Stopes che nel 1918 pubblicò il libro “Married Love”, dove spiegava che il buon sesso era vitale per un buon matrimonio e che dovevano essere soddisfatti i desideri di marito e moglie. Era un’epoca in cui alle donne si vietava il diritto di voto e il diritto di orgasmo. Con “Sex toys” anni ’30, orgasmometri e condom d’epoca, ecco un viaggio nella storia della sessualità  che non capita tutti i giorni di vedere e soprattutto ammirare.

Carlo Franza

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