Alla giornata che il PD ha dedicato alle pratiche per “la Buona Scuola” – titolo che intende scopiazzare il “Buon Governo” di Silvio Berlusconi- Renzi ne ha dovuto constatare il fallimento totale. Naufragio per quella “buona scuola” che Renzi pretendeva di mettere in piedi in sei giorni per poi al settimo riposarsi nella sua Frignano sull’Arno. Professori e studenti gli hanno risposto picche. Se Renzi pensa di cambiare la scuola con i Dirigenti che governano le scuole italiane, non tira buon vento per lui. Specie poi con quelli che sono appena stati nominati nel settembre scorso, ed entrati in servizio dopo quel concorsone bloccato più volte perchè tutti scopiazzavano. E questi oggi, saliti anche al Nord e a Milano, non sanno neppur parlare in italiano; c’è chi arriva da Termoli, chi da Napoli ( maronna ò Carmine) , chi da Avellino, chi da Caserta( “ ma professò ma lei non sa chi sono io”), chi da Trapani, chi con fare mafioso, chi con fare da colonnello, chi pensa ancora che seduto dietro una scrivania abbia studenti e docenti sudditi; in realtà non sanno relazionarsi, non hanno pratica di psicologia e buon senso, stressati ancor prima di iniziare, non sono pertanto non solo manager ma forse erano addirittura cattivi professori, soprattutto potrebbero trarre lezione dal preside che appena nominato al Natta di Milano dopo un mese si è da sé dimesso. Lezione chiara per molti, altro che buona scuola. Ma Renzi la conosce la scuola che vorrebbe lui cambiare, o sta a quei rosari che gli recita quella gentildonna della Giannini da poco rinviata a giudizio dalla Corte dei Conti per cattiva gestione dell’Università di Perugia e spese inutili per ben 425.000,00 euro?

 Aveva Renzi fatto mandare in giro per l’Italia tra studenti e professori, questionari per la sua “buona scuola”. Tutti gli hanno risposto picchè, adesso dice di voler incontrare “mille” ( forse i mille di Garibaldi) rappresentanti del mondo scolastico, promettendo loro altri 80 euro al mese, dicendo che “devono avvertire questa battaglia come una battaglia propria”. Ma caro Renzi mi faccia il piacere, se ne torni in Toscana perchè ormai gli italiani sono stanchi di lei. Ma proprio stanchi.

Ma ascoltatelo ancora questo Renzi: “ Anche se dobbiamo metterci un anno non molliamo”, promette di mettersi “pancia a terra” ( se dovesse ancora far cilecca).

Piuttosto se vuole una buona scuola, Renzi che dia ai professori gli scatti bloccati, gli aumenti fermi ormai a dieci anni fa, che faccia costruire nuove scuole, perchè oltre il 70% sono a rischio inagibilità, che rinnovi attrezzature, laboratori e quant’altro. Per non parlare dei servizi igienici, veri cessi da caserma.

Non solo non mi convince Renzi con questa sua sparata di scuola, ma non mi intenerisce neppure quel costrutto “buona scuola” che sa tanto di Edmondo De Amicis di memoria ottocentesca, quando ancora l’Italia era piena di analfabeti. Solo che oggi gli analfabeti sono al governo.

 Carlo Franza

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