Al Ministero dei Beni Culturali a Roma i dirigenti se la ridono. Franceschini ha fatto piombare il Ministero da lui diretto nel ridicolo, perchè già il nome del sito per l’Expo è ridicolo. “VeryBello” è per caso la marca di un profilattico? No, dovrebbe essere un sito culturale e di servizio ai milioni (?) di turisti che visiteranno l’Italia durante Expo. Non siamo riusciti a sapere il nome e il cognome del copy che ha scelto un nome simile. E del funzionario che ha detto “okkay”. Il sito è stato presentato dal ministro Franceschini assieme al ministro Martina e dovrebbe accompagnare Expo2015 dal punto di vista degli eventi culturali in tutta Italia. Il sito non funziona. I server sembrano essere chissà dove. Il nuovo sito istituzionale italiano, anzitutto, non ha retto il carico neppure del giorno di presentazione – benché sabato – ed è andato in tilt immediatamente. E passati sette minuti, niente e ancora niente. Diamo un reload. “Internal Server Error”. Il server è in handicap. Inservibile, tanto che buona parte degli italiani già se la ridono. Sta di fatto che il sito è pieno di bug, è poco navigabile, manca di requisiti minimi, funziona male, anzi non funziona per nulla. Orribile design.  Il brand del sito poggia su un’Italia notturna illuminata dalle luci delle città. Quest’Italia è tagliata sulla parte bassa per cui non esiste un pezzo di Calabria oltre a mancare tutta la Sicilia, e dal sud già si sono levate, ovviamente, le prime proteste. Un Bel Paese a tre quarti. Come dire, questa è l’Italia! Ancora adesso mentre scrivo sono ad attendere l’apertura del sito, niente. Interpreto la rabbia degli italiani per i 5 milioni (speriamo che la cifra venga smentita) che a quanto pare lo Stato Italiano ha speso per questo sito calendario. Cinque milioni per un sito che sarà online solo per sei mesi sono semplicemente non commentabili. 5 milioni che si aggiungono al debito nazionale. Pensate, in un periodo come questo di vacche magre in cui l’Italia conta i musei che chiudono, altro che elencare gli eventi e le mostre. Le mostre purtroppo in molti spazi non si riescono più a fare, e vi confesso anche il perchè: le risorse finiscono in siti istituzionali improbabili (e ancora stiamo pagando il megaflop di Italia.it). La selezione degli eventi chi la fa? Chi si occupa della redazione? La società Lolaetlabora che ha sviluppato il sito e che risulta proprietaria del dominio? Oppure personale interno al ministero? Non ci sono, ad esempio, eventi organizzati da privati anche quando questi sono fondazioni, e nulla per quanto riguarda le gallerie d’arte. Il sito dovrebbe essere anche in inglese, ma per il debutto si è pensato di presentarlo solo in italiano. Che senso ha, visto che si rivolge ad un evento internazionale di portata planetaria come Expo? Non si poteva aspettare d’ esser pronti anche con le traduzioni per presentarlo? “VeryBello” non ha una pagina Facebook. Su Twitter, benché non pubblicizzata durante la presentazione, una presenza c’è, con un profilo che in queste ore sta accumulando follower ma che risulta fermo. Neppure un tweet di benvenuto. Su Instagram? Per ora solo 9 seguaci, ma anche qui niente post. Volete saperne di più sui contenuti? Eccone uno, questa idiozia contenuta nella scheda della Biennale di Venezia: La più antica esposizione d’arte, nata nel 1895 per declinare in chiave culturale il successo delle esposizioni universali dell’epoca, continua a promuovere nella sede storica dei Giardini e nei nuovi spazi dell’Arsenale le tendenze più attuali dell’arte contemporanea“. Nuovi spazi dell’Arsenale? Ma la Biennale utilizza quegli spazi da più di vent’anni, non è affatto una novità. E per quanto riguarda le strategie di promozione così è scritto sul sito del Ministero: “Il banner di VeryBello è stato inviato a più di tremila siti che si occupano di cultura e turismo e potrà essere utilizzato liberamente. La piattaforma VeryBello può essere ospitata sul web. Tutti coloro che linkeranno il banner di VeryBello potranno inviare la segnalazione dell’avvenuta pubblicazione all’indirizzo email infoverybello@beniculturali.it e saranno inseriti nella pagina degli amici di VeryBello del sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo”. Che vuol dire più o meno così : spendo 5 milioni per realizzare una piattaforma web, ma poi non ho un centesimo per promuoverla e vi chiedo pubblicità gratis! Parola del Ministro Franceschini!

Carlo Franza

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