Il numero dei collezionisti privati nel mondo è cresciuto in modo considerevole e il valore dell’arte in portafoglio, secondo le stime degli analisti di Deloitte Luxembourg, sarebbe pari a 2.100 miliardi di dollari. Con quale effetto?
Più che in qualunque altro momento del passato,
l’arte è considerata un asset reale alternativo, decorrelato dai mercati finanziari, con una forte scambiabilità internazionale: le piazze principali sono New York, Londra, Hong Kong e Basilea per le aste e per alcune importanti fiere. Gli stessi wealth managers di molte banche d’investimento hanno il filo diretto con gli art advisor per rispondere alle domande sull’arte – a me, ad esempio, capita spesso- e sui servizi correlati dei loro ricchi clienti e in portafoglio consigliano al massimo di allocare in tele e sculture tra il 3 e il 5%.

Ecco dodici artisti di sicuro investimento:

MICHELANGELO PISTOLETTO

ENRICO CASTELLANI

FABRIZIO PLESSI

AGOSTINO BONALUMI

GIUSEPPE AMADIO (aste in risalita- Meeting Art-Vercelli(28/1/2015) e Mecenate aste-Milano 53×53 Euro 4.400; Istituto di Cultura Italiano di New York, opera 100×100 acquistata a 12.000,00 Euro).

TURI SIMETI

ARMANDO MARROCCO (Meeting Art-Vercelli  96,5×95,5 Euro 8000,00 il 16/1/2013

PINO MANOS

MICHELANGELO PISTOLETTO  

FABRIZIO PLESSI

AGOSTINO BONALUMI

JULIO LE PARC

Si sente il bisogno e la necessità di stimolare il mercato italiano dell’arte, dopo che dai dati forniti dalla SIAE risulta che in quattro anni, dal 2008 al 2012, le transazioni commerciali di opere d’arte si sono ridotte di due terzi, da 9624 a 3683. Certo che la scarsa competitività dei nostri operatori ( galleristi, commercianti e aste) va ricercata nell’assetto principalmente fiscale e regolatorio italiano. Per  l’acquisto di opere d’arte importate, il Regno Unito applica un’Iva pari al 5% del prezzo di compravendita (non a caso Londra è la piazza di scambi più importante d’Europa). La Francia prevede un’aliquota del 19%, ma calcolata solo sul 30% del prezzo di acquisto. In Svizzera, l’acquisto dell’opera direttamente dall’artista è addirittura esentasse.

E’ ora di voltare pagina, l’arte è il bene primario del nostro paese.

Carlo Franza

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