Occorreimagesuntitled.png1 una bella sfacciataggine, e una ingenuità allarmante, nel pensare di acquistare un quadro di Chagall per qualche migliaio di euro. Ad ogni vero collezionista verrebbe in mente trattarsi di una truffa bella e buona o di un riciclaggio talmente sporco da lasciarci un bel po’ di anni in qualche tribunale. E invece i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, hanno scoperto un untitled.png6intenso traffico di opere (cinquantaquattro sono stati i pezzi sequestrati), attribuiti a De Chirico, De Pisis, Chagall e Schifano e corredate anche da false autentiche.

Le opere erano realizzate da un personaggio maschile di 45 anni romano, con una mano “felice” e anche diplomato all’Accademia di Belle Arti, che usava il suo laboratorio di Pavia come base per il commercio sporco che avveniva in tutto il nord Italia, tra le provincie di Milano, Belluno, Brescia, Cremona, Lodi, Pavia e Treviso. Il complice, il dealer, non solo aveva anche riprodotto i timbri ufficiali utilizzati per dichiarare originale un’opera, ma anche in certi casi ha anche falsificato la firma degli artisti.

untitledimages4RI7OW01In realtà, però, tutta questa questa storia fa ridere per via delle briciole raccolte: la somma di queste oltre cinquanta opere si aggira infatti solo su 300mila euro, e forse qualcuno ricorderà che De Chirico, Chagall, ma anche Schifano e De Pisis vengono venduti in asta per cifre che a volte superano decisamente le centinaia di migliaia di euro e anche i milioni di euro. Ma evidentemente la tentazione di avere in casa un “originale” è così forte che si passa anche sopra un prezzo talmente basso che risulta così essere taroccato anche alla luce del sole.

images4RI7OW011931810d1402782718t-de-pisis-su-ebay-de-20pisis-20-20natura-20morta-20con-20anguria-201928L’inizio della vicenda risale al settembre dello scorso anno, quando un acquirente di De Pisis (laimagesJHZWNR4F natura morta qui riprodotta ad esempio è un falso,  compresa la firma De Pisis) andò alla Fondazione Archivio di Milano per un parere su un dipinto del Maestro costato poco più di 12mila euro (senza sapere che il reale prezzo di mercato di un’opera vera e autentica dell’artista in questione è di circa 40mila). Ovviamente la Fondazione ha annusato immediatamente l’odore della truffa, avvisando i carabinieri che hanno scoperto, oltre alla provenienza, anche una serie di vicende singolari; tra gli altri acquirenti anche un medico che, in cinque anni, ha comperato dalla coppia di falsari oltre 100mila euro di opere fasulle, dando in permuta opere originali del ‘700 e vendendo anche una piccola proprietà immobiliare. Ecco a cosa porta l’amore per l’arte, dimenticando a volte anche il suo vero valore. Occhio alle truffe, dunque, attenzione a comperare nomi storici eclatanti, ma anche opere di artisti in ascesa che dopo qualche anno vedono scemare il loro mercato; tanto che spesso il collezionista si trova in mano proprio nulla.

Carlo Franza

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