03-Baldo-de-Sarofini-Musiculturaonline-253x300Attraverso la selezione accurata di pitture e sculture che vanno dal 1490 alla metà del Cinquecento, la mostra racconta l’arte nelle Marche del Rinascimento maturo e si snoda lungo un percorso cronologico e stilistico che accosta le opere di Lorenzo de Carris a quelle dei suoi contemporanei coma Luca Signorelli, Cola dell’Amatrice e Vincenzo Pagani. 57d51b5612eb1d4524e8b07a40648bfa4091751cLorenzo di Giovanni, che dal 1502 viene chiamato anche il Giuda (Matelica 1465/66- Macerata 1555 ca.)., era di origine slava e nacque a Matelica tra il 1465 e il 1466, la sua prima opera è una pala d’altare commissionata per la famiglia Turelli e destinata alla Cattedrale di Matelica. Questa è stata smembrata e dispersa ma due frammenti sono conservati ancora al Museo Piersanti della città.

 

lorenzo-de-carris-madonna-bambinoIl lavoro di ricostruzione del percorso critico ha permesso di puntualizzare la cronologia interna del pittore, anche e soprattutto in relazione alle presenze nel territorio di altri artisti con cui Giuda ha collaborato o da cui ha trovato ispirazione.  All’inizio del Cinquecento Matelica diventa infatti una città cruciale per l’intero svolgimento dell’arte nelle Marche, la presenza in San Francesco della stupenda pala di Marco Palmezzano datata 1501 e l’arrivo della grandiosa Deposizione di Luca Signorelli nel 1505 per Sant’Agostino, segna un clamoroso cambio di passo nel gusto delle immagini per tutto il territorio. 201604261530182892ai4u4181okLa chiesa di San Francesco appena riaperta sarà una sezione esterna della mostra in cui sarà possibile vedere il maestoso dipinto di Palmezzano completo in ogni sua parte e perfettamente conservato, e un dipinto di Eusebio da San Giorgio datato 1512 che rappresenta in maniera perfetta la penetrazione del raffaellismo umbro anche nelle Marche.

02-Luca-Signorelli-Musiculturaonline-225x300n mostra sarà presente in maniera del tutto eccezionale un tondo di Luca Signorelli commissionato al pittore dal figlio di Luca di Paolo, Giovannantonio, che fu usato dagli agostiniani come tramite per arrivare al famoso pittore cortonese. Lorenzo di Giovanni si spostò poi a Macerata dove visse fino alla morte avvenuta ben oltre la metà del secolo, dopo il 1555. La sua stupenda tavola per il Duomo di quella città che è presente in mostra è opera sintomatica della cultura locale nei primi decenni del secolo, in cui la pittura lucida di Palmezzano si sposa in maniera perfetta con la cultura antiquaria di stampo romano di Cola dell’Amatrice e con il gusto cromatico di Lorenzo Lotto, che nel frattempo era arrivato nelle Marche e in special modo della Basilica lauretana a Loreto.05-Venanzio-da-Camerino-e-Piergentile-da-Matelica-Musiculturaonline-200x300 La mostra racconta l’intero percorso del pittore avendo raccolto tutte le opere mobili disponibili tra cui spicca il prestigiosissimo prestito dalla Pinacoteca di Brera di Milano che ha acconsentito alla movimentazione di una pala d’altare che era in origine a Serra San Quirico. Questa aveva la sua predella che decenni fa fu spostata al Senato della Repubblica a Palazzo Madama a Roma; per la prima volta le due opere torneranno insieme per ricomporre il complesso.

Il catalogo della mostra, edito da Quattroemme, curato da Alessandro Delpriori e da Matteo Mazzalupi, contiene per la verità un approfondito studio scientifico sul pittore e sul panorama artistico locale della prima metà del Cinquecento con numerose nuove attribuzioni, puntualizzazioni critiche e novità storiche. La mostra è stata organizzata in collaborazione con la Regione Marche, l’Unione Montana delle Alte valli del Potenza e dell’Esino, la  Camera di Commercio della Provincia di Macerata, con il contributo di Halley Informatica, Gobid casa d’aste, Grimaldi Costruzioni e Cipef e con il supporto organizzativo di Civita Mostre. L’importanza della manifestazione è stata tale che la Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna ha organizzato una Summer School a Matelica in cui sono stato presente attivamente con una lectio magistralis, dal 2 al 9 luglio sul tema: Marche 1500. Tra protoclassicismo ed eccentrici al tempo di Perugino e Raffaello, curata da Anna Maria Ambrosini Massari e Andrea De Marchi. Sono stati presenti docenti e studiosi da tutta Europa.

 Carlo Franza

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