72625-SanSebastianoNon c’è dubbio, il suo nome è stato accostato a quelli di Caravaggio e Zurbarán. E Guido Reni ne ammirava la “sapienza grande nel disegno e nella forza del colorito”. Pochi sono stati capaci di dipingere nudi maschili più potenti e seducenti di quelli creati da Carlo Bononi. Le sue tele sono vere e proprie meraviglie pittoriche create in tempi tragici, di carestie e pestilenze, nell’Italia di inizio Seicento. A servizio, ma non troppo, della Controriforma.

72627-BononiSanSebastianoUn capitolo della storia dell’arte affascinante anche se poco conosciuto. La mostra che ho visto qualche settimana fa  è  certo  un appuntamento espositivo riservato a uno dei grandi protagonisti della pittura del Seicento: il ferrarese Carlo Bononi, il cui nome, non a72623-GenioArti caso, è stato spesso accostato a quelli di Zurbarán o di Caravaggio. E’ stata questa la prima monografica a lui dedicata a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte, curata da Giovanni Sassu, conservatore dei Musei d’Arte Antica della città estense e dalla collega  Francesca Cappelletti, docente di Storia dell’Arte Moderna dell’Università degli Studi di Ferrara.

Per secoli Bononi, come del resto l’intero Seicento ferrarese, è rima54367-Bononisto in ombra, offuscato dal
ricordo della magica stagione rinascimentale degli Este. Una lenta operazione di recupero critico ha progressivamente messo a fuoco la figura di un artista unico, che seppe interpretare in modo sublime e intimamente partecipato la tensione religiosa del suo tempo.

Pittore di scene mitologiche nonché di grandi cicli decor72619-SantAgataativi sacri e di pale d’altare, Bononi elabora un linguaggio pittorico che pone al centro l’emozione, il rapporto intimo e sentimentale tra le figure dipinte e l’osservatore. Negli anni drammatici dei contrasti religiosi, dei terremoti e delle pestilenze, il sapiente uso della luce e il magistrale ricorso alla teatralità fanno di lui uno dei primi pittori barocchi della penisola, come testimoniano le seducenti decorazioni di Santa Maria in Vado.72631-NoliMeTangere

Ma Bononi fu anche un grande naturalista, nelle sue opere il sacro dialoga con il quotidiano. Tele come il “Miracolo di Soriano” o “l’Angelo custode” mostrano quanto sentita fosse per l’artista la necessità di calare il racconto religioso nella realtà, incarnando santi e madonne in persone reali e concretamente riconoscibili. In questa prospettiva, pochi come lui hanno saputo coniugare il nudo maschile con le esigenze rappresentative dell’Italia ancora controriformista di inizio Seicento: i suoi martiri e i suoi santi sono dipinti con perfezione potente e, al contempo, suadente, ma senza alcun gusto voyeuristico. Tutto questo era ben chiaro agli occhi dei contemporanei. Il “divino” Guido Reni, a pochi mesi di distanza dalla morte di Carlo, avvenuta nel 1632, lo esaltava descrivendolo “pittore non ordinario” dal “fare grande e primario”, dotato di “una sapienza grande nel disegno e nella forza del colorito”. Il giudizio di Reni  è certo messo alla prova dopo la visione della mostra  per via  della sapienza del disegno e della forza del colorito di Carlo Bononi.

Carlo Franza

Tag: , , , , , , ,