Graziano_DelrioIl rabbioso antifascismo esploso a Macerata, presentato con striscioni, ma manifestato anche  verbalmente  e materialmente, e la  vergognosa caccia-assalto  ai Carabinieri a cui abbiamo assistito  con il pestaggio di  uno a quattrocento, nelle immagini trasmesse in tutta Italia,  la dice lunga su questo Stato che  Renzi, Delrio, Gentiloni, la Boldrini, Cecile Kyenge,  il Fiano della  risibile legge contro il Fascismo  e compagni  di “o bella ciao” vanno presentando  come assalito dal “nuovo fascismo”. La sinistra -oggi è piuttosto un fantasma-  si reinventa il fascismo, non avendo più  materia  per il suo programma,  diversamente non avrebbe più prorenzi-riformapositi oggettivi  per intervenire e imbonire il popolino. Il quotidiano La Repubblica ha aperto ieri-l’altro  la prima pagina con l’ apocalittico annuncio del  ministro Delrio: “Il fascismo è tornato, la politica non può più tacere”. Di questo signor Ministro  in tempi passati Sindaco di Reggio Emilia,  me  ne ha fatto un quadro singolare e chiarissimo Don Franco Ranza  -amico fraterno e compagno di studi in anni lontani- parroco delle centralissime parrocchie di S. Francesco e S. Nicolò a Reggio Emilia.   Ma sa Delrio che il  fascismo è finito 70 anni fa? La cosa che semmai preoccupa gli italiani  è avere un governo fatto di ministri come Delrio, che  essendo  Ministro dei Trasporti, avrebbe dovuto casomai occuparsi della situazione in cui versano le  autostrade (vedi  il salato rincaro delle loro tariffe) e le Ferrovie dello Stato  e del fatto che i treni di Italo sono appena finiti in mano straniera; invece  Delrio  è noto solo per il suo ridicolo sciopero della fame per lo Ius soli.27972472_2033174623565290_7144335901865040240_n Questa è la vera tragedia. Il fascio è morto e sepolto, ma lo sfascio prodotto dal PD e da  questa classe dirigente sta travolgendo il Paese. Mi fermo qui, le elezioni sono alle porte, gli italiani non devono lasciarsi ingannare  da questi incantatori di serpenti con promesse che non  saranno mai saldate. Renzi e compagni sono da mettere in cantina ben inscatolati.  Desidero  chiudere con un pensiero di Pierpaolo Pasolini in un dialogo con Alberto Moravia nel 1973 ( entrambi gli autori avevano ben vissuto Ventennio e guerra mondiale): “Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia, si insinua e logora la società già moribonda.”. Ecco, una lettura vera della  storia che dovrebbe essere recepita da  questi politicanti da quattro soldi che parlano a vanvera di fascismo e antifascismo, ad uso a loro conveniente. Ma statene sicuri, perché il 4 marzo 2018  gli italiani torneranno a riaprire porte e finestre, inizia la primavera.  

Carlo Franza  

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