Antonio da Fabriano, Crocifisso. 1452 tempera dipintaL’esposizione ripropone, attraverso 130 opere di autori quali Arnolfo di Cambio, Gentile da Fabriano, Niccolò di Liberatore, Benozzo Gozzoli, Pintoricchio e Perugino, la sorprendente ricchezza di forme d’arte che fiorirono in Umbria tra Medioevo e Rinascimento. Nel 2018 si celebrano i cento anni della Galleria Nazionale dell’Umbria, uno dei più importanti musei d’Italia – fondato il 17 gennaio 1918 – che vaMadonna con il Bambino e San Giovanni Battista, Scuola peruginesco-pintoricchiesca, prima metà del sec. XVI, tempera su tavolanta una straordinaria collezione di capolavori di artisti come Duccio, Beato Angelico, Piero della Francesca, Pintoricchio, Perugino e Pietro da Cortona. Molte sono le iniziative in programma per celebrare l’evento, pensate per promuovere e valorizzare l’arte della regione, con una particolare attenzione alla raccolta della Galleria, vera e propria antologia dei vertici della scuola umbra.

Gentile da Fabriano. 1420-23. tempera su tavolaLa prima in ordine diAnonimo del XV secolo, San Sebastiano. Legno di pioppo dipinto a tempera, XV secolo. tempo è l’esposizione dal titolo ‘Tutta l’Umbria una mostra’. La mostra del 1907 e l’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento, in corso ed aperta fino al 10 giugno 2018. La rassegna, curata da Cristina Galassi e Marco Pierini, col patrocinio della Conferenza episcopale umbra, della Regione Umbria e del Comune di Perugia, col sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, prende spunto dalla storica “Mostra d’antica arte umbra” del 1907, la più imponente esposizione mOttaviano Nelli, Madonna con Bambino, Trinita', santi, Cherubini. 1403. Tempera su tavolaai organizzata nella regione, che attraverso  poco meno di mille pezzi (170 dipinti, più di 30 sculture e arredi lignei e in pietra, un centinaio di manufatti di oreficeria, 300 oggetti tra paramenti sacri, tessuti e merletti antichi, 160 codici miniati e circa 200 ceramiche), contribuì a defi04, fine del restauro- ph. S. Bellunire per la prima volta le caratteristiche della scuola umbra e i suoi tratti originali.

La mostra presenta circa 130 opere di autori quali Arnolfo di Cambio, GentileGonfalone di Corciano, Bendetto Bonfigli, 1472. tempera su tela da Fabriano, Niccolò di Liberatore, Benozzo Gozzoli, Matteo da Gualdo, Pintoricchio e Perugino, e ripropone, con grande impatto visivo grazie all’allestimento progettato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici, la sorprendente ricchezza dell’arte che fiorì in Umbria tra Medioevo e Rinascimento, mettendo parallelamente Pietro Perugino, San Girolamo. 1470-80, affresco staccatoin evidenza l’evoluzione degli studi storico-critici condotti nel lasso di tempo che va dal 1907 a oggi. Tra le opere  il quattrocentesco Gonfalone di Corciano di Benedetto Bonfigli, il bellissimo Crocifisso di Antonio da Fabriano dal Museo Piersanti di Matelica, poi un commovente e sensuale  San Sebastiano scolpito in legno di pioppo dipinto a tempera, del XV secolo, e ancora  il San Girolamo di Pietro Perugino dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, il Trittico Marzolini, la Madonna con il Bambino di Pinturicchio, in prestito dal Museo Diocesano di Città di Castello.  Vi stupiranno ancora una croce astile, una targa con donna partoriente, un piatto da barbiere, una targa votiva raffigurante il crollo di un camino e la guarigione di una donna. Provengono dall’intera regione, protagonista, con la sua lunga arte, di una storia antica, densa di tradizioni e di cultura.

L’iniziativa coinvolge l’intera regione, chiamata in causa per il patrimonio artistico dei musei comunali, per quello delle istituzioni ecclesiastiche e per quello di proprietà privata. Ed è proprio per questo motivo che si è deciso di riproporre, come titolo, lo slogan che fu allora efficacemente coniato: “Tutta l’Umbria una Mostra”. “Si tratta di una mostra davvero legata al territorio – così  il direttore della Galleria Marco Pierini – non soltanto perché gran parte delle opere sono ancora conservate in Umbria, ma soprattutto perché è stato possibile riservare una quota importante del budget per finanziare numerosi restauri e interventi conservativi. A riprova che i musei sono – e devono continuare ad essere – istituti dedicati alla tutela, oltre che alla valorizzazione, e non possono recidere lo strettissimo vincolo con il contesto geografico, storico e culturale dal quale sono nati e nel quale hanno fino ad ora operato”. “Si è pensato – ha aggiunto  Cristina Galassi – che nessun evento più di questo potesse celebrare i 100 anni di apertura della Galleria Nazionale dell’Umbria per il suo forte carattere identitario e per le novità emerse dalla mostra del 1907, attuali ancora oggi. Pensata per valorizzare l’eccezionale fioritura artistica umbra tra Medioevo e Rinascimento, ebbe un successo di pubblico clamoroso per l’efficace coinvolgimento del territorio, la presentazione dei diversi artisti umbri o di aree limitrofe e delle diverse scuole, la riscoperta di maestri dimenticati come l’Alunno e Matteo da Gualdo o di tipologie di opere squisitamente umbre come i Gonfaloni, l’impostazione scientifica e moderna dell’allestimento museografico all’interno del Palazzo dei Priori”.

Carlo Franza

 

 

Tag: , , , , , , , , , , , , ,