9788875273552_0_0_0_75Esattamente dieci anni fa, nel 2008, recensivo la mostra “La scultura in cartapesta. Sansovino, Bernini e i Maestri leccesi trmscucartapesta04_maxa tecnica e artificio” (Libero, marzo 2008) che si teneva a Milano  al Museo Diocesano in Corso di Porta Ticinese 95. Ora mi giunge per recensione il volumetto  “Storia dell’Arte della cartapesta”(Dino Audino Editore) di Ezio Flammia, un cultore del settore, e non c’è traccia nella bibliografia  del volumetto del mio precedente  scritto ampio e documentato. Ma al di là di quest’appunto, il volumetto agile casarano-016Schermata-2015-04-07-a-15.41.48del Flammia, con capitoli storici ed esemplari, fa il punto sulla storia di quest’arte antica e nobile  che ha lasciato nell’ambito scultoreo capolavori indiscussi. Lo studio mette a fuoco  quest’arte “popolare”, che certamente va rivalutata per l’attenzione che vi portarono nel lavoro indiscussi maestri dell’arte.  Artisti dei secoli d’oro dell’arte e artisti della contemporaneità, e dunque dalle prime sperimentazioni nelle botteghe toscane della metà del ’400 sino all’arte moderna e contemporanea. Antichi e moderni,  che hanno creato opere d’arte in  cartapesta di mirabile bellezza, come Jacopo della Quercia, Donatello, manzoAntonio Schermata-2015-04-07-a-15.41.24Rossellino, Benedetto da Maiano, Desiderio da Settignano, Jacopo Sansovino, Ferdinando Tacca, Beccafumi, Bernini, Algardi, Angelo Gabriello Piò, Sanmartino, sino a Dubuffet e agli ultimissimi sperimentatori, senza tralasciare  i futuristi. E lo studio,  o meglio la rassegna puntuale  del  Flammia, allarga il discorso sull’ intero  patrimonio straordinario  che  tocca anche i giocattoli, le arti applicate, fino alle suppellettili,  agli allestimenti scenici ed effimeri, e così via. thumb_chasse_pot_homme-deboutE dire che questa bellissima arte della cartapesta ha trovato attenzione  nella lavorazione non solo nelle botteghe del Rinathumb_barn-owl-suzanne-breakwellscimento  fiorentino, per portarsi poi in territorio senese e veneziano, passando anche  al barocco romano, fino a concludersi nel  meridione d’Italia, in special modo nel napoletano e nel Salento, con i cartapestai di Lecce.  Architetti e scultori del Rinascimento si interessarono e costruirono in cartapesta. Partiamo da Firenze e dalle botteghe dell’epoca di Ghiberti,Verrocchio, Donatello, Neri di Bicci , Giuliano da Maiano.Dopo Donatello tutte le botteghe  dei grandi scultori fiorentini si dedicarono  a Madonne col Bambino,Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano. Di forte intensità la Madonna di Vittorio Veneto di Iacopo Sansovino,vicina pure all’altro capolavoro dello stesso artista, la Madonna detta Pardelfell, oggi a Berlino.  E’ pur vero che  ancora oggi nell’ambito della storia cartapesta si possono annoverare sia  i  carri del Carnevale viareggino che le maschere veneziane, non ultimi,  giocattoli come bambole e cavallucci a dondolo;  ma esistono opere ben più alte, rispettose dei canoni dell’arte e capolavori eccelsi.  Le origini di quest’arte sono antichissime,  e  artisti come Donatello (Madonna con bambino è conservata a Parigi nel Museo del Louvre), Sansovino e  Bernini se ne sono serviti per realizzare opere commoventi, di un realismo tangibile, commovente pietas  e tratti coloristici di grande effetto. La storia della cartapesta inizia in Cina, dove fu inventata la carta nel II secolo d.C., poi si è sviluppata  in Giappone. Le prime opere in Italia, oggi visibili in tutti i musei del mondo,  sono datate tra il Quattrocento e il Cinquecento.  Questo recente libro del Flammia, documentato e opera certa per gli studiosi che vi accedono, accostato anche a valide tesi universitarie preparate sull’argomento, segna un buon punto di partenza. A condurci nel viaggio della lavorazione e dell’uso  questa materia e di cosa è stato costruito nel corso dei secoli   ecco  il volumetto di questo artista-cultore  qual’è  Ezio Flammia; ma va detto ancora che l’autore è stato mosso a ciò in quanto, artista e scenografo, maestro egli stesso della cartapesta, che  ha esposto in Italia e all’estero. E’ così che questa espressione artistica, con illustri precedenti,  rientra con un capitolo esaustivo nell’ambito della storia dell’arte italiana  dal Quattrocento ai nostri giorni.

Carlo Franza

 

 

 

Tag: , , , , , , , , , , , , , , , ,